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ATTUALITÀ E CRONACA  
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Un’area destinata ad oasi verde diventa edificabile
Il cantiere della vergogna

Alla periferia di Roma scoppia la protesta degli abitanti per una concessione edilizia in una zona che tra l’altro sembra essere idrogeologicamente instabile. La testimonianza di un incredulo e preoccupato amministratore di un condominio del luogo

di Vincenzo Pasetti

Striscioni di protestaRoma. E’ forte il malcontento che si è diffuso tra i cittadini delle zone di Colli Aniene e Tiburtino Terzo a Roma; a causarlo il rilascio della Concessione Edilizia, esattamente la nr. 1255 prot. 7304 del 26.11.2003, del Comune di Roma, alla Improgest S.r.l., per l'edificazione di un fabbricato di tipo residenziale: il progetto prevede la realizzazione di due costruzioni, di cinque piani ciascuna, per un totale di trenta appartamenti. Il neonato “cantiere della vergogna” sorge tra Via Grotte di Gregna, l'Autostrada A24 (Roma-L'Aquila) e Via A. Bongiorno, su un'area inserita in un progetto con pretese assai maggiori, di un “punto verde qualità”, che si estende per circa 110.000 mq. Tale lavoro era stato a suo tempo approvato ed assegnato, per la realizzazione di impianti sportivi, alla Polisportiva “Vigor Perconti s.r.”. Sull’area contestata, che sarebbe stata stralciata dalla convenzione per motivi di esproprio, sarebbero dovuti nascere giochi per bambini, una ludoteca ed una pista ciclabile. Gli interventi, sino ad ora richiesti dai residenti allarmati, sembrano non aver ottenuto la giusta e necessaria considerazione. Per saperne di più, ci siamo rivolti al signor Stefano Grossi, amministratore di un condominio adiacente al cantiere contestato, che ha seguito fin dagli inizi la vicenda.

Quanto preoccupa l'attività cantieristica della IMPROGEST operante su un terreno idrogeologicamente patologico?

Molto, in quanto esiste una relazione tecnica,redatta nel l977 da personale ampiamente qualificato, che denuncia una elevata probabilità di rischio per la stabilità degli edifici esistenti, anche in caso di semplici operazioni di reinterro.

Una licenza edilizia sovrapposta ad un progetto preesistente (si tenga conto della perizia anno 1977 sopracitata) cosa spinge a pensare?

"Ad un comportamento, nella migliore delle ipotesi, superficiale ed irresponsabile da parte di chi (l'Ufficio Tecnico del IX Dipartimento n.d.r.) all'atto del rilascio della Concessione Edilizia, per ammissione del Direttore Tecnico dello stesso dipartimento, era completamente all'oscuro dell'esistenza di detta perizia e dei rischi potenziali connessi all'edificazione".

Quanto é discutibile il trattamento diametralmente opposto di due situazioni identiche: una piazzetta da realizzare in Via C. Massini, e due edifici da costruire sull'area in discussione?

"Molto più che discutibile, lo definirei sospetto. L'area di via C. Massini è interessata dalla stessa perizia tecnica, a cui abbiamo già accennato; ed in tale caso se n'é tenuto conto. Invece, nel caso di via Grotte di Gregna ci é stato risposto che non conoscevano l'esistenza di tale perizia. I rischi sono esattamente gli stessi, anzi la perizia stessa pone l’accento su una maggiore problematicità complessiva nell'area di via A. Bongiorno - via Grotte di Gregna, dove, a pieno ritmo, si sta lavorando, accantonato dopo il "carotaggio" il sistema della palificazione, buttando tonnellate di cemento per costruire sulla "zattera galleggiante" i due fabbricati".

La recente sentenza del Consiglio di Stato, che si é espresso su un caso di via Cortina d'Ampezzo analogo al vostro, quanta fiducia vi fa nutrire?

“Molta, nella possibilità di spuntarla se si porta anche questo caso davanti al Consiglio di Stato, com'é nostra intenzione; meno, in riferimento all'atteggiamento dell'Amministrazione. I due casi sono molto simili: in entrambi c'é stato un Ordine del Giorno votato all’unanimità, da parte dei rispettivi Municipi, richiedente l'immediata sospensione dei lavori; anche le motivazioni sono le stesse; anzi, nel nostro caso, in più c'é il problema sicurezza. Quello che cambia é l’atteggiamento finora tenuto dal Campidoglio: per via Cortina d'Ampezzo schierato coi cittadini e contro la "Nuova Foligno"; per via Grotte di Gregna, invece, in difesa della presunta regolarità della licenza".

Per la tutela dei diritti di quanti vivono da oltre 30 anni in Via A. Buongiorno, pensate di rivolgervi alla Istituzione del "Difensore Civico" ritenuta dai più molto valida ed efficace?

“Certamente. E' un’eventualità da non escludere. Anche alla luce del fatto che, finora, secondo l'unica versione ufficiale fornitaci (quella del Direttore Tecnico del IX Dipartimento) la valutazione sugli eventuali rischi connessi all'edificazione spetta al costruttore che, sicuramente, non è super partes. E qui devo aggiungere che la vendita degli appartamenti programmati é curata da una appartenente al Gruppo Abbondanza, la società PROGEDIL '90, la stessa che si sta occupando del nuovo edificio del V Municipio nell'area alle spalle della ex FIORENTINI".

Se già avete cercato di esprimervi, come siete stati considerati?

“C’é stato detto che la concessione al Gruppo Abbondanza è stata frutto di una decisione tecnica. Abbiamo tentato di coinvolgere la parte politica producendo nuovi elementi allo scopo di far mettere in discussione la regolarità della licenza. Il risultato è che, o siamo stati ignorati, o abbiamo assistito al balletto dello scarico di responsabilità nel tentativo di prendere tempo. E intanto il cantiere va avanti. Personalmente, ho chiesto più volte la possibilità di avere un confronto con le parti politiche in causa, per contestare, carte alla mano, la regolarità della licenza. Confronto, inutile dirlo, sempre negato".

Alcuni giorni fa siete stati sentiti in Campidoglio: come ne siete usciti e cosa sperate?

"Devo anzitutto dire che qaulche giorno prima c’era stato un incontro tra il sindaco Veltroni, gli assessori di vari Dipartimenti ed il presidente del V Municipio (incontro di cui non ci é stato fornito alcun ragguaglio ufficiale); inoltre, siamo intervenuti con striscioni all’inaugurazione della libreria “Ready Bookstore”, rappresentando al sindaco l’urgenza e la gravità del problema. L'incontro in Campidoglio è stato del tutto improvvisato, motivato dal timore che il sindaco potesse ascoltare la sola versione di chi ha fatto di tutto, in questi mesi, per minimizzare il problema e mettere tutto a tacere; molto cordialmente siamo stati ascoltati da due interlocutrici dello staff di Veltroni che purtroppo erano all'oscuro di fatti tanto importanti sui quali abbiamo provveduto ad informarle compiutamente. Poi abbiamo saputo che prossimamente avrà luogo un altro incontro (tra Veltroni, Caradonna, Presidente del V Municipio e gli assessori D'Alessandro, Morassut ed Esposito) che si spera risolutivo ed al quale vorremmo essere presenti.”.

 

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