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Governo Berlusconi: ancora una legge-scandalo
Perdere la faccia ma non le elezioni

Il centrodestra approva a tempo di record il provvedimento legislativo che modifica il sistema elettorale italiano, dimostrando per l’ennesima volta come gli interessi personali contino enormemente più del bene del Paese

di Fabio Bucciarelli

ElezioniPericolo? Visto, detto, fatto. Sudando dalla paura, quasi come al famoso processo “Sme”, alla vista dei risultati del sondaggio che dava la Cdl completamente stracciata alle prossime elezioni a vantaggio dell’Unione avanti di ben 10 punti, Berlusconi e quasi tutti i suoi alleati, hanno pensato bene di trovare una soluzione alla disfatta. Obiettivamente non c’erano possibilità di uscirne bene attuando azioni alternative, politicamente dignitose. Nonostante questo si è deciso ugualmente di andare avanti nell’unico modo possibile: cambiare le regole del gioco. Proprio come un bambino viziato che non ci sta a perdere, il Cavaliere di Arcore ha riunito i suoi fedelissimi (e non) ed ha illustrato loro l’unico modo attraverso il quale avrebbero avuto la possibilità di limitare i danni del prossimo voto dei cittadini. Una soluzione a dir poco coraggiosa per l’impatto che avrebbe potuto sull’opinione pubblica. In una normale democrazia infatti, la scelta di cambiare il sistema elettorale in questo modo da parte di un Governo in procinto di essere sconfitto, avrebbe provocato una sollevazione popolare, uno sdegno generale e avrebbe nello stesso tempo aumentato ancor di più il vantaggio della minoranza, riuscendo a convincere anche quella fazione molto importante definita “indecisa”. Ma oramai in Italia parlare di democrazia è un pò come parlare di Atlantide: c’è stata, forse esiste ancora, tutt’è trovarla. Infatti, ciò che doveva essere non è stato. In Italia esiste un capo del Governo che detiene indiscutibilmente il controllo quasi assoluto dei media e, nonostante questo, continua a dire che l’informazione è nelle mani della sinistra. Un pazzo? No, solo una persona dalla bassa cultura politica che però sa benissimo della valenza di parole dette in tv. Tornando al cambiamento in corsa del sistema elettorale, chi degli organi d’informazione ne ha parlato nei giusti termini? Praticamente nessuno. Perché ancora una volta c’è da sottolineare come le scelte politiche di Berlusconi siano state date in pasto ai cittadini secondo il suo preciso volere, essendo lui capo del Governo e nello stesso tempo capo di una foltissima schiera di giornali e televisioni. Insomma, non c’è verso di avere un’informazione libera ed il risultato è clamorosamente espresso dai 5 anni di leggi ad personam ed ora ad “coalizionem”… Quella di cambiare il sistema elettorale è stata una scelta lontanissima da una normale quanto adeguata logica politica che avrebbe dovuto, invece, portare l’attuale Maggioranza a cercare di capire, se ce ne fosse stato ancora bisogno, le reali motivazioni dell’insoddisfazione del popolo. Una soluzione però, coerente con il filone della logica d’interessi fino ad oggi portata avanti contro tutto e tutti, un modo per esplicitare il pensiero della Cdl: qualunque cosa pur di non perdere. Insomma, una scelta sbagliata dovuta alla reazione verso i risultati di un sondaggio che, è bene evidenziarlo, vedeva in vantaggio l’attuale Opposizione senza che questa avesse fatto praticamente nessuno sforzo. Infatti, proprio come predisse Indro Montanelli, Berlusconi “si è fatto fuori da solo governando a suo modo” e portando l’Italia sull’orlo del baratro economicamente e socialmente. Nel corso di questi quasi cinque anni di governo Berlusconi non c’è stata attenzione verso quella politica sociale da anni pericolosamente messa in disparte, ma solo una Legislatura che ha concentrato tutti i suoi sforzi a favore di leggi ad personam. Solo l’ex Segretario dell’UDC Follini ha avuto il coraggio di dire basta, un pochino in ritardo ma almeno rinsavito dallo sciacallaggio politico a cui stava inerme assistendo. E per questo non ci si meravigli del sempre maggiore disamore dei cittadini verso la politica e della sempre minore affluenza alle urne. Anche se un segnale fortissimo c’è stato, alle primarie del centrosinistra hanno partecipato quattro milioni di persone, un’enormità. Cittadini che hanno voluto far sentire il loro peso fregandosene delle parole di scherno del leader della Maggioranza che, come al solito, messo sotto pressione ha fatto l’ennesima gaffe.
Il passaggio dal sistema maggioritario a quello proporzionale è solo un modo per Berlusconi di non essere cancellato dalla scena politica per i prossimi 5 anni. Insomma, meglio perdere la faccia che le elezioni!


 

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