Benvenuti  a “Tranquillity Bay” 
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                Lasciate  ogni speranza voi ch’entrate!  | 
              
              
                
                     Negli  Stati Uniti i genitori spendono 40mila dollari l’anno per  “violentare” gli adolescenti difficili e distruggere le loro vite 
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            di Marika Campeti
            
            
            
Non  molti lo sanno, ma in Giamaica esiste un posto in apparenza  magnificamente immerso nel verde ed in riva al mare, dove si educano  con dei modi alquanto discutibili gli adolescenti cosiddetti  “difficili”. La maggior parte  degli ospiti di questo centro di rieducazione è americana, tra  i dodici e i diciotto anni, e i genitori spendono la bellezza di  40mila dollari l’anno per mandarceli. In Italia per  fortuna una cosa del genere sarebbe illegale perché in questo  centro si usa ogni tecnica di plagio, violenza fisica e psicologica. I ragazzi da  “rieducare” sono principalmente adolescenti americani con  vizietti da ragazzi, alcool, droga, maleducazione nei confronti dei  genitori, brutti voti a scuola. I pargoli ignari  vengono svegliati in piena notte da uomini con modi violenti e senza  alcuna spiegazione trasportati a forza sull’automezzo e poi  sull’aereo che li condurrà alla loro prigione per un periodo  di tempo indeterminato (finché la rieducazione non risulterà  ben riuscita). La tecnica del finto rapimento è consigliata  dai responsabili del centro per il corretto funzionamento del  programma, in quanto i ragazzi spaventati a morte arriveranno già  sottomessi e pronti per la rieducazione. I genitori firmano  un contratto che garantisce a Tranquillity Bay il 49 per cento dei  diritti di custodia. In questo modo gli addestratori possono usare  qualsiasi forma di violenza. La struttura  organizzativa del centro è militaresca. La suddivisione è  in camerate categoricamente divise in maschi e femmine. Ogni gruppo ha un  capo, che viene chiamato mamma o papà, a loro deve essere  chiesto anche il permesso di parlare. Oltre alle lezioni  di scuola si deve assistere a video educativi sui valori della vita,  l’onore, l’amicizia, l’educazione, il rispetto,  l’obbedienza…questi concetti invece di essere assimilati dai  giovani attraverso gli sbagli e l’esperienza, come in natura  dovrebbe avvenire, sono inculcati nelle loro teste, in questo modo  viene fatto loro il lavaggio del cervello, tanto è vero che ad  un certo punto anche i ragazzi più ribelli assumono un sorriso  meccanico sul volto, gli occhi si spengono, e affermano di essere  felici di aver avuto la possibilità di cambiare. A Tranquillity bay  non ci sono materassi, quindi si deve dormire su delle tavole di  compensato, e non esiste acqua calda…né carta igienica…né  sapone. A chi si ribella ai  programmi vengono date punizioni assurde, come stare per giorni per  terra a fissare il pavimento, o costrizioni fisiche e maltrattamenti.  Un ragazzo sorpreso con dei fazzoletti sporchi per soffiarsi il naso,  visto che al centro è bandita la masturbazione come orribile  abitudine da delinquenti omicidi, è stato messo alla gogna e  letteralmente assalito dai compagni più grandi come  divertimento per la serata. Questa è una  delle cose più brutte del centro. La totale mancanza di  solidarietà tra ragazzi. A Tranquillità Bay va avanti  chi fa la spia. I programmi sono stabiliti come su una sorta di  scala. In cima c’è la porta per uscire. Ogni ragazzo ha un  suo livello , e chi smaschera una bugia  o un comportamento scorretto  di un altro, aumenta il grado del suo livello, quindi al diavolo  l’amicizia e la solidarietà. I ragazzi del  livello più basso a mensa devono aspettare che i loro piatti  vengano riempiti con la fronte poggiata al muro e mangiare così,  in questo modo non possono incontrare lo sguardo dell’altro sesso. Ogni minuto della  giornata dei ragazzi è impegnato, in questo modo non hanno  nemmeno un secondo da dedicare ad un loro pensiero, tutto è  organizzato in modo da non lasciar spazio alla personalità, e  a organizzare fughe, peraltro impossibili perché il centro è  circondato da guardie. A volte se violano  il codice di comportamento in modo grave i ragazzi devono cedere il  livello guadagnato, o passare del tempo in delle stanze di isolamento  dove non si mangia e dove il sonno è volontariamente  interrotto dagli educatori per piegare i ragazzi a livelli pietosi di  sottomissione. Il personale di  Tranquillità Bay è tutt’altro  che preparato  all’educazione. Non viene richiesto  nessun titolo di studio per essere assunti e lo stesso gestore prima  di diventare “educatore” era benzinaio, quindi la sua idea di  rieducare è molto personale e discutibile. Usciti dal centro i  giovani sono altre persone, non hanno più il loro carattere,  sono stati plagiati su delle idee artificiali che non gli  appartengono, quasi nessuno si lamenta dei trattamenti subiti, solo  una minoranza denuncia abusi e maltrattamenti. I genitori  insoddisfatti che meriterebbero dieci anni di detenzione nell’Oasi,  sono tutti felici di avere i loro robot, pochissimi si lamentano del  fatto che a tornare a casa non sono più i loro figli, ma  automi senza un briciolo di lucidità negli occhi. I ragazzi rieducati  dichiarano come macchine che sono stati bene nel centro, che hanno  avuto la possibilità di cambiare le loro vite, di migliorare,  che a situazioni drastiche occorrono rimedi drastici, e non hanno  nessun rancore verso quei genitori totalmente privi di amore che li  hanno fatti rapire nella notte privandoli della parte migliore della  loro vita.