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Silvio Orlando è il protagonista di "Eduardo al Kursaal", tratto da testi di Eduardo De Filippo
Uno spaccato di vita e filosofia partenopea all'Eliseo di Roma
La regia è del bravo Armando Pugliese, artefice del progetto insieme a Luca De Filippo

di Valeria Arnaldi

Roma. Dal 4 al 23 marzo, è in scena al Teatro Eliseo di Roma, lo spettacolo “Eduardo al Kursaal”, progetto di Luca De Filippo e Armando Pugliese, su testi di Eduardo De Filippo. Interpreti sono i due bravissimi Silvio Orlando e Rocco Papaleo. Regia di Armando Pugliese.
Prodotto da Nuovo Teatro-Elledieffe, “Eduardo al Kursaal” raccoglie i primi lavori di Eduardo De Filippo, sei atti unici con i quali ebbe inizio la sua attività artistica. Giovanissimo, De Filippo esordì nella compagnia teatrale di Eduardo Scarpetta, insieme ai fratelli Titina e Peppino. Desiderando una maggiore autonomia artistica, i fratelli De Filippo, nel 1931, stipularono un contratto con il Cinema Teatro Kursaal ed ottennero subito un grande successo. Ogni lunedì la compagnia portava in scena un nuovo atto unico.
5 di questi lavori tornano in scena al Teatro Eliseo di Roma. “Sik-Sik l’artefice magico”, del 1929 è la storia di un guitto-prestigiatore, che si inventa un mestiere per ‘tirare a campare’. “Requie all’anima soia”, del 1932, ha per protagonista Vincenzo, un povero che si finge marchese e che accompagna i turisti stranieri per Napoli, finendo poi per farsi offrire da loro il pranzo. Per sé e per la moglie, che irrompe nel ristirante vestita a lutto…
“Quei figuri di trent’anni fa” – 1929 – rappresenta il funzionamento di una bisca clandestina. “Pericolosamente”- 1938 - ironizza sull’arte di ‘addomesticare’ una consorte bisbetica. Infine, “La voce del padrone”, tafferugli di un’orchestra in sala di incisione.
Brevi tratti per mettere in luce l’arte di ironizzare sul quotidiano e sulle piccolezze, gli inganni e la filosofia dell’arrangiarsi, che sembrano essere peculiari alla vita nel Napoletano e alla poetica di De Filippo.
Sul palco sale una Napoli povera ma ingegnosa, che pur nel rispetto della propria specificità, diventa lo specchio di un’Italia che si dà da fare per portare il pane a casa. Un’Italia di artisti che sfrutta i suoi talenti per vivere. Lo sguardo dell’autore ed inevitabilmente quello dello spettatore osservano con ironia e, nello stesso tempo, tenerezza, le vicende dei loro padri, dei loro nonni, dei loro alter ego, alla ricerca di una dimensione ‘umana’ della vita, che sembra essere ormai dimenticata.
Bravi tutti gli attori. Degna di una particolare menzione l’interpretazione di Silvio Orlando, un talento ‘istrionico’ che ben si adatta a dare voce e corpo ai testi di De Filippo.

Vedi recensione, orari e date dello spettacolo su InformaTeatro

 

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