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Partita in pompa magna la stagione estiva di Ostia Antica
Il battesimo del Battista
Sono tanti i nomi di rango che prevede il cartellone: Paolo Rossi, Pino Insegno, Gabriele Cirilli, Caetano Veloso, Max Giusti, Mango, Vinicio Capossela

di Dario Domenici

Maurizio BattistaRoma. E’ stata un successo come da copione l’inaugurazione della stagione estiva 2006 del Teatro Romano di Ostia Antica, che ha aperto i battenti con un esilarante spettacolo di Maurizio Battista. Nella suggestiva cornice degli scavi della storica località capitolina un fiume di gente è scivolato tra le gradinate per godere delle battute del noto comico, che non ha deluso le aspettative di quanti hanno fatto chilometri a piedi per guadagnare la meta. Per più di due ore lo spettacolo ha spaziato a trecentosessanta gradi su argomenti di vario genere, ironizzando e ponendo l’accento su vizi e sfaccettature dell’attualità italica, fra gli intermezzi comico-musicali di una strabiliante orchestra capitanata dal bravissimo Lallo. Sotto il cielo stellato, sulla scena sono piovuti scroscianti e continui applausi per sottolineare l’alto gradimento dell’esibizione che ha dato ragione agli sforzi fatti dal promotore della serata Alessandro Santi, colonna portante nella macchina organizzativa dell’universo cabarettistico italiano. In prima fila ad applaudire anche il direttore di Italymedia.it Antonello De Pierro in compagnia dell’affascinante modella bresciana Eleonora Artuffo, che hanno interagito con Battista per tutta la durata dello spettacolo. La kermesse si snoderà per tutta l’estate in un percorso artistico che si nutrirà al banco delle tante discipline dello spettacolo, dal teatro alla musica, ancora al cabaret, passando per il recital e per il musical, e vedrà sul palco l’alternanza di artisti del calibro di Paolo Rossi, Pino Insegno, Mario Scaccia, Debora Caprioglio, Gabriele Cirilli, Mango, Max Giusti, Flavio Bucci e Vinicio Capossela. “Sosterremo mediaticamente con impegno questa iniziativa” ha assicurato Antonello De Pierro “per il valore artistico e culturale che rappresenta di cui il territorio ha assoluto bisogno, con la speranza che in futuro le istituzioni incoraggino il diffondersi della cultura, che purtroppo negli ultimi anni è stata piuttosto mortificata. Inoltre personalmente sono mosso anche da un fattore affettivo, e per l’amicizia che mi lega ad Alessandro Santi, e per le note amarcord legate alla mia carriera che mi suscita la presenza nel programma di alcuni nomi, in particolare Pino Insegno, Gabriele Cirilli e Pino Mango”.

 


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