Torta

Alessandro Ferraù, notissimo giornalista cinematografico scomparso ormai da diversi anni, ha lasciato un grande vuoto nell'ambiente dello spettacolo che lo ricorda per la grande competenza e le indubbie qualità umane da vero gentleman, che da sempre lo hanno contraddistinto rendendolo un personaggio unico, ancor oggi rimpianto da quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorarci insieme.

Al nome di Ferraù sono indissolubilmente legati i suoi “leggendari” prospetti statistici e per le tabelle comparative attraverso cui elaborava precise analisi di mercato, prezioso punto di riferimento per produttori, distributori ed esperti della comunicazione. Così a lui sono legate anche importanti riviste specializzate come “Cinecorriere” e pubblicazioni di settore come “Annuario degli attori” e “Annuario del cinema Italiano”, indispensabili strumenti per quanti operano nel mondo della celluloide.

Ma il vero “fiore all’occhiello” del giornalista fu l’invenzione, nel lontano 1954, dell’innovativo premio “Una vita per il Cinema”, che aveva la particolarità di attribuire dei riconoscimenti ai tecnici, alle maestranze e a tutti coloro che operano dietro le quinte. Per la prima volta venivano valorizzate figure di norma lontane dalla ribalta dei riflettori, ma il cui prezioso contributo è indispensabile per la realizzazione di qualunque opera cinematografica. Una manifestazione diventata negli anni un appuntamento sempre più prestigioso, che ha visto di volta in volta importanti star consegnare targhe e coppe a personaggi spesso sconosciuti al grande pubblico. Da Gina Lollobrigida ad Alberto Sordi, da Claudia Cardinale a Monica Vitti, da Carlo Verdone a Sergio Leone, tutti i più autorevoli protagonisti della grande famiglia della “settima arte”, si sono avvicendati nel ruolo di “premiatori”, oltre che di “premiati”. Poi, dopo la scomparsa del suo fondatore, la rassegna per alcuni anni non si è più svolta. In tempi recenti, però, per volontà di Elettra Ferraù, Emanuele Masini ed Alessandro Masini, rispettivamente figlia e nipoti del grande Alessandro, “Una vita per il cinema” è risorta, rinverdendo di colpo gli antichi splendori. Grazie alla tenacia e alla grande professionalità degli infaticabili Paolo Collalunga, Alessio Collalunga e Stefania Garello, in collaborazione col Centro Studi di Cultura, Promozione e Diffusione del Cinema e della APS Advertising, siamo quindi arrivati alla quarta edizione del “nuovo corso”.

La serata, tenutasi lo scorso 19 ottobre, ha beneficiato dell’apporto di Franco Mariotti, altro personaggio mito del cinema italiano, gran maestro di cerimonie e abile creatore di eventi, coadiuvato da Rossella Piergentili. Presso l’elegante cornice del prestigioso “Spazio 900” all’Eur, si è quindi ancora una volta rinnovata la tradizione: a detta di tutti gli intervenuti questa tretatreesima edizione è risultata particolarmente riuscita per l’impeccabile efficienza organizzativa e per la sobrietà ed eleganza dei presentatori Paolo Sommaruga di Rai Uno e il già citato Franco Mariotti. Mentre sul palco si sono avvicendati i vari premiati, designati dalla giuria presieduta da Gian Luigi Rondi, gli ospiti consumavano una cena davvero strepitosa, cosa più unica che rara in occasioni del genere, dove i catering spesso lasciano un po' a desiderare.

Tra i presenti, a vario titolo, spiccavano i prestigiosi nomi di Lina Wertmuller, Katia Ricciarelli, Giuliano Montaldo, Lilia Ricci, Stelvio Cipriani, Valerio Mastandrea, Andrea Roncato, Pino Insegno, Antonella Ponziani, Simona Cavallari, l’ex miss Italia Tania Zamparo, i produttori Maurizio Totti e Mario Rossini, i press-agent Enrico Lucherini e Gianluca Pignatelli, Francesco Bruni (regista rivelazione di “Scialla”), la rappresentante di attori Maria Grazia Di Nardo, l’ufficio stampa Tiziana Rocca, la cantante Noemi e moltissimi altri. A tutti i partecipanti sono stati donati dei gadget, tra i quali il libro di Arturo Nucci “Il volo degli uccelli” e un prezioso volume dedicato alle opere del pittore Roberto Marchesini, i cui quadri erano esposti nei saloni dell’accogliente location.

In definitiva un evento riuscitissimo, che ha potuto contare sull’apporto promozionale di Vera Usai, Lucrezia Viti e Stefano Orsini, e che ha visto riuniti tanti personaggi che in genere non hanno molte occasioni per frequentarsi tra di loro.

In un momento di recessione generalizzata e di difficoltà produttive, aleggiava nell’aria una grande fiducia nella ripresa del cinema italiano, con l’auspicio che possa presto tornare a regalare sogni ed emozioni, e, perché no, congrui incassi al botteghino. Perché, crisi o non crisi, una cosa è certa: non c’è fiction che tenga, il cinema è un' altra cosa!