Diego Gullo
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La Videopirateria

PREFAZIONE

Non sono, in genere, favorevole alla previsione di nuo-ve figure di reato anche se devo riconoscere che il pro-gresso fa sorgere continuamente interessi meritevoli di tu-tela. Tutela che non sembra possa prescindere dalla previ-sione di una pena, che sia deterrente, nei confronti di co-loro che violano il divieto della norma.
Devo anche dire che quasi mai la sanzione penale è riuscita a combattere efficacemente questo tipo di reati perché l'interesse economico che spinge alla violazione è di rilevante entità.
Io credo molto di più alle difese passive, quegli accor-gimenti tecnici, cioè, anche se costosi, che impediscono l'utilizzazione del prodotto fraudolentemente ottenuto.
Devo però pensare che nei casi di videopirateria tale possibilità non vi sia, altrimenti sarebbero già stati attuati gli opportuni accorgimenti.
Detto questo, lo studio di Gullo è accurato e preciso. Ha inoltre il merito di suggerire, ai teorici e ai cosiddetti pratici del diritto, delle prospettive di soluzioni concrete che prescindono dalla creazione di nuove figure di reato ma che fanno ricorso alle norme esistenti del codice pe-nale e della legge speciale.
L'elencazione delle norme applicabili, ricavata osser-vando con l'occhio attento e sicuro del giurista le pagine del codice penale, è quanto mai precisa e stimolante e co-stituisce un valido aiuto a tutti coloro che si accingono, non solo a studiare, ma anche a combattere il fenomeno della videopirateria.
Di particolare interesse è l'esame della proposta di leg-ge per la prevenzione e repressione del fenomeno della pi-rateria fonografica ed audiovisiva.
Merita un sottolineato accenno la considerazione critica sul diritto premiate, introdotto dalla proposta in favore di colui che denuncia i fatti all'autorità giudiziaria, e che prevede l'esenzione dalla pena se la denuncia avviene pri-ma dell'accertamento e una congrua riduzione di pena se avviene dopo l'accertamento.
Su questa parte della proposta, Cullo è pensosamente critico e lo è a ragione, devo rilevare, perché il diritto premiale costituisce tuttora un'eccezione introdotta in poche materie e rischia di incoraggiare vendette private e delazioni interessate.

MICHELE COIRO
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Roma

 

 

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