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Editoriale

Tommaso Onofri: il cinismo, la rabbia e l’oblio

di Antonello De Pierro

Tommaso OnofriL'evento nefasto ed efferato che si è consumato nell'agro parmense ha messo a fuoco il deserto di valori che purtroppo avvolge alcune cellule del nostro tessuto sociale. Una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso tutto il paese italico, con tutti i suoi colpi di scena imprevisti, le sue ciniche speculazioni mediatiche, che grazie alla grande professionalità degli inquirenti è stata risolta brillantemente, anche se la linea del traguardo ci ha restituito una verità agghiacciante. L'epilogo che purtroppo molti temevamo, ma a cui non volevamo credere, ha spento i riflettori su una scena dove in poche settimane è stato detto tutto e il contrario di tutto, in un percorso che si è snodato in una buia vallata di ipotesi e congetture, con una caccia al colpevole che ha mutato nell'astrattezza di un suggestivo thriller quella che è stata una penosa e immane tragedia vissuta, dove purtroppo gli attori hanno vestito in alternanza i panni delle vittime, dei carnefici, ancora delle vittime, e così chissà ancora per quanto, se il quadro investigativo non fosse stato ultimato. Del carrozzone mediatico imbastito ora resta solo la desolante consapevolezza di un bimbo innocente, per giunta malato, che ha cessato di vivere per l'azione deprecabile di un trio di balordi siciliani, che avevano eletto ad unico valore della propria esistenza il dio denaro. Resta il vuoto lasciato dal piccolo nell'animo e nella vita della sua famiglia, che presto sarà seppellita nell'oblio, consegnata per sempre a fare i conti con i morsi del proprio dolore, mentre quelli che si sono divertiti a giocare a poker sulla pelle degli Onofri, punteranno i loro fucili mediatici e retorici altrove, alla disperata ricerca di nuovi spunti su cui sfogare la loro inesauribile vocazione di inquisitori e opinionisti dell'aria fritta. Noi di Italymedia.it abbiamo preferito tacere nel rispetto del dolore, affidando il tutto a queste poche righe, nella speranza che la macchina della giustizia si muova inesorabile verso i mostri che hanno troncato il filo biologico del piccolo Tommy, e confidando altresì in quello che il codice della "mala" riserva a coloro i quali si macchiano di delitti come questo verso le creature più indifese nel panorama sociale, che almeno per una volta ci sentiamo di condividere, e penso che saranno in tanti a pensarla come noi, a cominciare dai genitori, che stringiamo virtualmente in un forte e sentito abbraccio.

 


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