Dorina bianchi, capogruppo in commissione sanità, non firma l'emendamento «ufficiale». Rutelli contro la sospensione dell'idratazione. D'Alema: «Incivili i trattamenti obbligatori»

 

ROMA - È la prima grana per Dario Franceschini.

 Mentre la commissione Sanità del Senato esamina il disegno di legge presentato da Raffaele Calabrò (Pdl) sul testamento biologico, il Pd si spacca. E anche se le dichiarazioni dei vari esponenti puntano a trovare una «mediazione», le posizioni appaiono diverse. La linea ufficiale del gruppo sul ddl (che non prevede la possibilità per il soggetto di decidere sui trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale e per questo ha raccolto molte critiche, tra cui quella di Beppino Englaro) è quella espressa nell'emendamento a prima firma AnnaFinocchiaro (e sottoscritta dai vice Luigi Zanda e Nicola Latorre). Il testo prevede che «nell'ambito del principio dell'autodeterminazione, nel rispetto dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento». BIANCHI - Ma il testo non è stato firmato dalla capogruppo del Pd, Dorina Bianchi. «In questa prima fase non ho firmato nessun emendamento relativo a idratazione e nutrizione. Non c'è da parte mia nessuna polemica. Ma su un punto così delicato, ora preferisco assumere una posizione equilibrata e tenermi libera per lavorare a un emendamento maggiormente condiviso - spiega la senatrice -. Se avessimo avuto più tempo avremmo potuto lavorare meglio». La decisione della Bianchi è stata criticata dal senatore Pd, Ignazio Marino: «Uno sconforto» il fatto che «il capogruppo in Commissione abbia serenamente ritenuto di non firmare gli emendamenti proposti dal suo stesso partito».
RUTELLI - Nel frattempo, Francesco Rutelli ha depositato una serie di emendamenti che dovrebbero rappresentare una "terza via" sul nodo dell'idratazione e nutrizione artificiale. Tra chi la ritiene obbligatoria e basta, e chi chiede possano essere rifiutate solo in modo esplicito, l'ex della Margherita affida la soluzione del problema al confronto tra medico curante e fiduciario. Anche se, si legge nel suo emendamento, «alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale e sono fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono quindi essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento
D'ALEMA - Diversa la posizione di Massimo D'Alema, che invece ricalca l'emendamento Finocchiaro: «L'idea che la legge obblighi il cittadino a subire determinati trattamenti, perché la nutrizione forzata attraverso sondini o tubi gastrici rappresentano un trattamento, o l'idea che una persona possa essere obbligata dalla legge a subire trattamenti che non desidera, è un'idea che non ha eguali in nessun Paese civile, e speriamo che possa essere evitata ai cittadini italiani».
VERTICE - Nel Pd, insomma, l'accordo non c'è ancora. Era circolata la notizia che Dario Franceschini, neosegretario, avrebbe incontrato il gruppo dei suoi in Senato, martedì, per cercare una posizione unitaria. Ma una nota del Partito democratico smentisce: «Non è prevista nessuna assemblea dei senatori democratici.
SACCONI - Sul dibattito interno al Pd, e sulla posizione del partito sul testamento biologico, arrivano anche le dichiarazioni di Maurizio Sacconi. «Il Partito Democratico si avvicina sul nuovo testo di legge in materia di fine vita alla posizione del Pdl - dice il ministro del Welfare - È in atto una positiva evoluzione a proposito del diritto all'alimentazione e all’'idratazione, che costituisce il contenuto più rilevante della nuova regolazione sulla fine di vita all’esame del Parlamento. La posizione maggioritaria nel Pd riconosce infatti la tesi da sempre sostenuta da governo e maggioranza: idratazione e alimentazione corrispondono a bisogni vitali della persona e non sono quindi terapie. Sembra peraltro permanere - prosegue Sacconi - un incomprensibile salto logico per cui eccezionalmente, sulla base comunque di una volontà espressa dalla persona, sarebbe possibile interrompere acqua e cibo».
EMENDAMENTI - Intanto, i radicali hanno presentato circa 270 emendamenti in Commissione Sanità al ddl sul testamento biologico. In tutto sono state avanzate quasi 600 richieste di modifica al testo, con i radicali a fare, numericamente, la parte del leone.

 

 


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