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Per il bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini
Sotto l’egida del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della Nascita di Giuseppe Mazzini
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

L’Italia suonò
Mazzini pensatore, umanista, musicista amatore
Teatro Argentina, Giovedì 22 giugno 2006, ore 21
(inviti a disposizione presso il botteghino del teatro dal 15 giugno)
info: 06 68281744, www.mazzini2005.it

Giovedì 22 giugno al Teatro Argentina di Roma (ore 21), in occasione del bicentenario della nascita di Mazzini, una grande serata di musica e teatro. L’ITALIA SUONO’ è uno spettacolo, pensato dal M° Fabio D’Ettorre, che, mescolando la lettura degli scritti mazziniani con la musica più familiare al patriota genovese, ci mette di fronte ad un personaggio carico di umanità e cultura. Pochi infatti sanno che Mazzini, oltre che patriota, fu profondo umanista, ma soprattutto un grande appassionato di musica, tanto da firmare un significativo saggio dedicato alla Filosofia della Musica. In programma musiche di Listz, Paganini e Giuliani, Verdi e Rossini, ma anche una trascrizione di un canto popolare che si ritrova fra i manoscritti mazziniani. Fra i protagonisti della serata le voci narranti di Patrizio Cigliano e Giulia Ricciardi, i soprani Anna Catarci e Sara della Porta, i mezzosoprani Sara Dilena e Valentina Pennacchini, il coro polifonico dell’Aramus diretto da Osvaldo Guidotti. Al pianoforte Antonio Sardi Di Letto, alla chitarra Fabio D’Ettorre. Ricordiamo inoltre: Stefano Ribeca (flauto), Fulvio Leofreddi (violino), Gianluca Saggini (viola), Valeriano Taddeo (violoncello), Gianfranco Grisi (concertina).


Il Programma

Massimo Priori Prologo
(1962) per sette strumenti (2005)

Franz Liszt Grand Etude de Paganini n. 3
(1811-1886) per pianoforte (1851)

Mauro Giuliani Andante molto sostenuto,
(1781-1829) dal Gran Duo Concertante op. 85 per flauto e chitarra (1817)

Luigi Legnani Capriccio op. 20 n. 2 per chitarra (1822)
(1790-!877)

Mauro Giuliani Marcia de L’Assedio di Corinto
dalla Rossiniana n. 6 op. 124 per chitarra (1827)

Giuseppe Mazzini Dove sei tu fioretto?
(1805-1872) canto delle mandriane bernesi per mezzosoprano e pianoforte (1836)
mezzosoprano Sara Dilena

Niccolò Paganini Tenuto con precisione,
(1782-1840) dal Quartetto n. 12 per archi e chitarra (1820 ca)

Giulio Regondi Valzer n. 2 per concertina (1850-53)
(1822-1872)

Gioachino Rossini La carità, per quattro voci e pianoforte (1844)
(1762-1868)

Giuseppe Verdi Suona la tromba, Inno di guerra
(1813-1901) per coro, su versi di Goffredo Mameli (1848)

Niccolò Paganini Allegro giusto, dal Quartetto n. 12 per archi e chitarra (1820 ca)
(1782-1840)

Gioachino Rossini Sinfonia da La gazza ladra
riduzione per flauto, violino e chitarra di Ferdinando Carulli (1825 ca)

Giuseppe Verdi Và pensiero, dal Nabuccodonosor, per coro e orchestra (1842)

Massimo Priori Epilogo
per sette strumenti (2005)

Ciò che lo spettacolo narra non è un episodio di Storia ma il profilo di un uomo, un italiano, che fece di tutto per dare ai suoi conterranei un’istruzione, una cultura, una nazione. L’Italia suonò vuole rappresentare la figura di Giuseppe Mazzini sia attraverso alcuni suoi scritti inseriti nella narrazione storico-biografica, sia attraverso l’esecuzione dal vivo di musiche di quel periodo, alcune delle quali legate alla vita personale del pensatore ligure. Gli scritti mazziniani scelti, qui adattati alle esigenze teatrali, sono fra quelli che meglio ne rappresentano la personalità umana, il pensiero politico e patriottico, i rapporti con la musica. Giuseppe Mazzini infatti fu, fra l’altro, un chitarrista amatore, un organizzatore di concerti – per sovvenzionare la scuola a scopo benefico che egli stesso creò a Londra per i giovani immigrati italiani – l’autore di un saggio intitolato Filosofia della musica dai contenuti, per certi versi, profetici, cultore del canto popolare, frequentatore di importanti musicisti del tempo fra cui Giuseppe Verdi. Questo particolare aspetto di Mazzini si lega sia al suo pensiero politico, sia alle sue caratteristiche interiori di uomo. Le sue riflessioni sul concetto di scuola musicale europea da lui invocato nel suo saggio si collegano direttamente al suo disegno politico che seppe prevedere, a circa centosettant’anni dalla nostra Storia attuale, un’Europa unita come una federazione di Stati indipendenti. La sua attività di organizzatore di concerti a Londra a favore dei giovani esuli italiani fu espressione di un sentimento di fratellanza nazionale, in un periodo in cui l’Italia come nazione non era ancora nata, ma soprattutto manifestazione di un’indole incline a favorire l’accoglienza degli immigrati. Il suo impegno per la diffusione della musica italiana all’estero era collegato alla convinzione che l’identità di un popolo passi anzitutto attraverso la cultura. Infine la sua consuetudine di suonare la chitarra da solo o in compagnia di pochi amici ne rivela una sensibilità umana acuta e malinconica. Sotto questa prospettiva la personalità di Mazzini appare interiormente ricca, dotata di cultura musicale e non, e di una straordinaria lungimiranza estetica e politica.
In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini il presente lavoro vuole rievocarlo secondo una nuova ottica in cui il volto umano prevalga su quello politico ma che al contempo evidenzi come il suo pensiero sia ancora profondamente attuale per i temi dell’europeismo, dell’immigrazione, e per quello della promozione della cultura italiana e, in particolare, della musica. Nel suo insieme questa indagine nella persona di Giuseppe Mazzini vuole riassumere nel profilo di un uomo esule, patriota, pensatore, politico, fomentatore di tumulti, operatore sociale, letterato e musicista, l’immagine simbolo del romanticismo culturale italiano. Scopo parallelo è di mettere in relazione teatro, musica, attualità e Storia per una riflessione sul percorso evolutivo dell’Italia e dell’Europa.
Fabio Renato d’Ettorre

Soprani, ANNA CATARCI, SARA DELLA PORTA

Mezzosoprani, SARA DILENA, VALENTINA PENNACCHINI

Flauto, STEFANO RIBECA

Violino, FULVIO LEOFREDDI

Viola, GIANLUCA SAGGINI

Violoncello, VALERIANO TADDEO

Chitarra, FABIO RENATO D’ETTORRE

Concertina, GIANFRANCO GRISI

Pianoforte, ANTONIO SARDI DE LETTO

Coro Polifonico dell’ARAMUS

Direttore del coro, OSVALDO GUIDOTTI

 


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