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Incontro con Giuliana De Sio all'Eliseo di Roma
Un impasto di charme e talento
"Storia d'amore e d'anarchia": una straordinaria interpretazione e uno strepitoso successo che ricalca fedelmente pagine già scritte più volte dall'attrice

di Patrizia Notarnicola


Giuliana De SioChe sia una donna di gran fascino è indubbio. Che ne sia straordinariamente consapevole è altrettanto certo… Lo si intuisce dallo sguardo fiero, dalla voce sicura, dal temperamento che traspare mentre parla. Durante una intervista televisiva, qualche sera prima, raccontava (in modo schietto, senza accenti patetici) della fine del suo ultimo amore, della perdita di un bimbo, della confusione che ti lasciano certe esperienze sentimentali… Ma lasciamo da parte per un attimo la donna , lei sta per andare in scena e, perciò, siamo di fronte all'attrice più che alla donna.
Incontriamo Giuliana De Sio al Teatro Eliseo di Roma, poco prima che si alzi il sipario sulla commedia musicale "Storia d'amore e d'anarchia". E' una delle ultime repliche della tournèe che l'ha vista acclamata dal pubblico insieme ad Elio (si, proprio "quello" de Le Storie Tese), per la regia di Lina Wertmüller.

Una bella sfida raccogliere l'eredità di un mostro sacro del nostro cinema, Mariangela Melato, che interpretava nella versione cinematografica Salomè, la bella prostituta anarchica a cui dai vita in questo spettacolo…


Già, soprattutto agli occhi dei tanti, appartenenti ad una certa generazione, che hanno visto il famosissimo film di Lina Wertmüller. Un film che ha avuto successo in tutto il mondo ed in cui si narra la storia di un contadino lombardo, anarchico, che, per vendicare l'assassinio di un amico va a Roma con l'intenzione di uccidere il Duce. Qui ha una complice speciale, Salomè, la prostituta più desiderata della casa di tolleranza dove tutto la vicenda si snoda. Ma i piani di Tunin salteranno per amore.I


Che significa per te interpretare un personaggio "forte" come Salomè?


Sai, "forte" è una parola che vuol dire poco. Si tende sempre a dire che i personaggi sono forti. In realtà noi qui stiamo interpretando personaggi forti, deboli, comici, tragici… Insomma, quando una attrice diventa "articolata", alla fine i suoi personaggi non possono essere ridotti a questo aggettivo. Lo stesso dicasi per Salomè. La quale, si, certo, è anche forte, ma è altresì una donna che, pur avendo abbracciato una ideologia, compie una scelta che va al di là della politica. Sceglie di salvare la vita umana nonostante per tutta la rappresentazione si racconti di quanto forte sia la sua passione politica, di quanto forte sia il suo desiderio di vendetta e di giustizia. Nel nostro piccolo, attraverso questo musical, vogliamo lanciare un messaggio contro la violenza.


Per la prima volta ammiriamo una Giuliana De Sio ballerina e cantante.

Questa è per me la grande novità. Il fatto di usare molto il corpo, di … esporlo anche molto. Il corpo diventa strumento di seduzione, macchina di guerra scagliata contro un'altra persona a fini di violenza fisica, oggetto da esibire in vetrina (come nella scena del bordello, quando le ragazze si vendono al miglior offerente). Il corpo è fonte di energia vitale, così come io sono, come io sento di essere…

A quanto pare la platea percepisce queste sensazioni…

E' un compito che io, al di là della fatica interpretativa, canora o di movimento, mi propongo di assolvere tutte le sere, cioè quella di non far annoiare la gente, di farla uscire carica della stessa adrenalina della quale sono carica io.


E in questo compito sei affiancata, nel ruolo del protagonista maschile, l'ingenuo Tunin, da Elio, per una volta senza Le Storie Tese. Com'è lavorare con un personaggio così fuori dalle righe?

Elio è una mia creatura, come dico sempre anche a lui. Sono stata io a chiamarlo, sono stata io a proporlo a Lina, che continua a ringraziarmi di questa idea. Vi starete chiedendo come mi è venuto in mente… Serviva certo qualcuno che sapesse cantare ma, soprattutto che potesse in qualche maniera rimpiazzare il fantasma di Giancarlo Giannini che per "Storia d'amore e d'anarchia" vinse nel 1972 la Palma d'oro a Cannes come miglior interprete. Era molto difficile che un attore italiano potesse sostenere il confronto. L'idea è invece stata quella di spiazzare il pubblico con un'altra scelta, con un personaggio completamente inaspettato come Elio. Ed Elio sta riscuotendo un successo personale, da tre mesi, oltre ogni previsione, perché è carismatico, è divertente, naturalmente buffo e perché ha la sensibilità e l'intelligenza di non essere attore: è naturale. E' questo che lo rende perfetto per il personaggio.


Oltre che in teatro, ti abbiamo vista di recente al cinema, interprete del film "Ti voglio bene Eugenio" proprio accanto a Giancarlo Giannini. Tra non molto sulle reti Mediaset andrà in onda il seguito della fiction "Il bello delle donne" che ti vede tra i protagonisti. Teatro, cinema, televisione: quale di queste esperienze preferisci?


Non ce ne è una che amo più delle altre e spero di riuscire anche nei prossimi anni a praticarle tutte e tre. Anzi, tutte e due, dato che in realtà la distinzione è tra il palcoscenico da un lato, la macchina da presa dall'altro, nonostante, in quest'ultimo caso, la diversità dei codici tra un lavoro per la tv ed uno per il cinema. Penso che oggi un attore sia completo solo se riesce ad esprimersi in tutti i tipi di linguaggi. Sono felicissima di riuscire ancora, a 23 anni dal mio debutto (ho cominciato quando di anni ne avevo 18), a continuare a veleggiare tra queste tre discipline. Finchè regge il fisico…

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