L’attore ci racconta  il suo arduo ruolo nei panni del protagonista  | 
               
               
                “The  Aviator”: il sogno possibile di Leonardo Di Caprio  | 
               
               
                Il  protagonista di “Titanic” ha interpretato, diretto da Scorsese,  l’eclettico e problematico miliardario americano Howard Hughes  | 
               
             
            di  Marzia Serra 
            
             Incontriamo Leonardo Di Caprio, in  occasione della presentazione del lungometraggio di Scorsese  “The  Aviator”; ci aspettavamo una star belloccia e poco interessante,  invece il ragazzo trentenne ci sorprende mostrando una personalità  decisa e una sensibilità spiccata .  
            Howard  Hughes può essere considerato più un pazzo affascinante  o pericoloso? 
            Più affascinate, la  definizione pericoloso non può applicarsi a quest’uomo se  non in relazione a sé stesso. D’altra parte Howard Hughes è  un personaggio a tutto tondo ed è paragonabile ad un  protagonista della grande tragedia greca, e non è facile  trovare uno sceneggiatore che sappia ricostruire una figura così  complessa. 
            Howard  Hughes è un uomo che aveva il mondo ai propri piedi, che  poteva di conseguenza soddisfare tutti i sogni estremi al di là  d’ogni possibile immaginazione; eppure una persona che soffriva di  una sindrome ossessiva- compulsiva e di germofobia. Possiamo vedere i  segni di questa patologia nella sua prima infanzia, nel rapporto con  la madre e nel fatto di essere rimasto presto orfano. Questi sintomi  si sono poi acuiti alla fine della sua vita. 
            Per noi era importante  raccontare il grande personaggio Hughes, non tanto la persona in sé,  né chiarire alcuni aspetti della sua storia, o dimostrare in  realtà alla gente quanto fosse un genio incompreso. 
            Quale difficoltà  dal punto di vista psicologico hai incontrato ad avvicinarti a questo  personaggio?   
            Per capire meglio il  disturbo ossessivo-compulsivo mi sono dedicato molto allo studio di  questa patologia. Mi sono messo in contatto con diversi medici e uno  in particolare,  un luminare che mi ha insegnato parecchie cose  sull’argomento, inoltre ho passato quattro giorni con una persona  ossessiva-compulsiva.  
            Hai preso lezioni di  volo in occasione di “The Aviator”? 
            Non ho preso lezioni di  volo, la mia compagnia d’assicurazione me l’ha sconsigliato e io  ho deciso di seguire il consiglio.  
            Che tipo d’uomo era  Hughes con le donne, sapeva amare? 
            Fondamentale per Hughes è  stato il suo rapporto con la madre, sicuramente il fatto di esserne  privato da giovane ha spinto quest’uomo alla ricerca di una figura  femminile dominante per tutta la vita, e a causa della sua natura  ossessiva considerava le donne come aeroplani, lui cercava sempre il  modello più bello, scattante, nuovo.  
                         
                Quale aspetto della Hollywood di  un tempo ti ha affascinato di più?             
            Sicuramente  la presenza di pionieri come Fritz Lang e Griffith  persone che hanno  infranto le regole cercando di creare qualcosa di nuovo. 
            Hughes è stato un  uomo che ha cercato di scardinare il sistema, è stato il primo  a realizzare un film “Gli angeli dell’inferno” che è  costato quattro milioni di dollari una cifra altissima per quel  periodo, e “Scarface” il lungometraggio più violento  prodotto fino a quel tempo.  
            Quale impressione hai  avuto vedendo in televisione le immagini delle Phi Phi Island, dove  hai girato “The Beach”, distrutte dallo tsunami?   
            Devastante! Ho trascorso  sei mesi su quelle isole, sono dei posti bellissimi e nello stesso  tempo primitivi; ho incaricato delle persone di aiutare le  popolazioni colpite da questo cataclisma.  
            Progetti futuri per Di Caprio? 
            “Departed”  sempre di Scorsese, remake del film cinese “Infernal Affairs”, la  sceneggiatura parla dei gangaster irlandesi e del loro scontro con la  polizia nella Boston dei giorni nostri. 
            Qual è il sogno impossibile  di Leonardo Di Caprio? 
            E’ forse  quello che molti potrebbero condividere con me, vale a dire la pace  sulla terra o poter aiutare tutte le persone che soffrono nel mondo.  
              
            
              
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