Il regista Steve Morelli ci racconta i set a luci  rosse 
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                Hard si gira  | 
               
               
                Dietro  le quinte di un  film porno. La scelta degli attori, le difficoltà,  il timore delle malattie e molto altro ancora nella testimonianza di  un protagonista, che sogna di dirigere Monica Bellucci  | 
               
             
             di Laura Nuti 
             Da impiegato della Fiat a  regista di film a luci rosse. Questa la storia di Steve  Morelli. Nei suoi film non solo  sesso, ma soprattutto storie da raccontare.  
            Gli abbiamo fatto alcune  domande per capire come si lavora sul set di un film hard. 
            Quante persone  occorrono per girare un film a luci rosse? 
            Esclusi gli attori che  variano a seconda della sceneggiatura,  il mio cast tecnico è  composto solitamente da una trentina di persone. Su un mio set non  mancano mai scenografi, arredatori, costumisti, addetti alle luci,  truccatrici e parrucchieri. Non tutte le produzioni italiane possono  permettersi una troupe così ricca per motivi di budget e non  c'è da stupirsi se a volte il regista si presta anche a fare  l'operatore in presa diretta o se le attrici devono truccarsi da  sole. 
                 
              Come sceglie  gli attori? 
              Qualche giorno prima di  iniziare le riprese si fa un casting. Per trovare i protagonisti mi  rivolgo comunque sempre a un'agenzia specializzata. E una volta  trovati gli attori giusti spero che sappiano anche recitare oltre  che... 
               
              Cosa  succede prima del ciak? 
              Beh, viene  provata la commedia proprio come succede su un qualsiasi set  cinematografico. Tutti i miei film si basano su sceneggiature  "normali": hanno sempre una storia di base e sono spesso un  remake di pellicole famose. 
               
              Ci  può fare qualche esempio? 
              Tra  i film che ho girato c'è "Il postino viene sempre 2  volte", rielaborazione in chiave erotica delle più  celebri edizioni di Gay Tarnett del '46 e di Bob Rafelson dell'81;  "Fuck Monty!" versione spinta di "Full monty" e  "Thighs wide shut" (Thighs vuol dire, per chi non lo  sapesse, cosce, ndr),  il remake trasgressivo del più famoso film "Eyes wide  shut" del regista cult Stanley Kubrick. Fra poco poi andrò  a Budapest per girare "Fino a farmi male", riadattamento  del film "American gigolò". In questo caso però  la protagonista della storia è una donna e sarà  nientemeno che Rita Faltoyano, vincitrice a Las Vegas dell'Oscar 2003  quale migliore attrice. 
               
              Come  si preparano gli attori a girare la scena? 
              Per  le attrici il compito è sicuramente più facile. Si  devono soprattutto preparare psicologicamente. Gli attori hanno un  po' più di difficoltà. I nuovi, ad esempio, si aiutano  con il Viagra. Altri prima di iniziare devono trovare la  concentrazione giusta, altri ancora per avere l'erezione si  masturbano. Ci sono però attori che sono delle vere e proprie  macchine da sesso e vanno a comando. Sui miei set ci sono comunque  solo attori professionisti, gente collaudata. 
               
              Che  ne pensa dei film erotici amatoriali? 
              Non  credo che possano fare concorrenza a quelli girati con attori  professionisti perché hanno una loro nicchia di mercato. Io ne  ho girati alcuni ma ora non ne faccio più perché  funzionano solo se le protagoniste rimangono anonime magari  ricorrendo all'uso della mascherina, con una parrucca e un finto  tatuaggio. 
               
              Sui set  a luci rosse non si usa il profilattico.  Ma gli attori non hanno paura dell'Aids? 
              Gli  attori hard sono i più controllati e si sottopongono sempre a  esami. Prima di girare un film si scambiano i risultati dei test  fatti al massimo una settimana prima di girare. 
               
              Quanto  dura la vita professionale di un attore hard? 
              Più  o meno fino ai 35 anni, poi deve sapersi riciclare passando dietro la  macchina da presa, diventando regista o occupandosi di reclutare  nuove leve dell'hard. 
               
              Progetti  futuri? 
              Desidero girare una versione  erotica della "Boheme" e del "Rigoletto". 
               
              Qualche  giovane le ha mai sottoposto una sceneggiatura? 
              Sì,  è capitato ma spesso le scrivono senza che ci sia alla base  una storia. Io, ad esempio, preferisco scrivere un film normale e  adattarlo a porno. 
               
              Con  quale attrice del cinema "tradizionale" vorrebbe girare un  film hard? 
              Sicuramente con Monica  Bellucci che incarna appieno il mio modello di donna ideale. 
               
              Un  suo film che ricorda con orgoglio? 
              Sicuramente  "L'Onorevole", l'ultimo film di Milly  D'Abbraccio, e "La  professoressa di lingue" girato tra Palermo e Budapest. Li  ricordo soprattutto per il successo di pubblico che hanno avuto. Il  film che invece mi ha dato più soddisfazioni personali è  stato "Il postino viene sempre 2 volte". 
               
              Quanti  film gira all'anno? 
              Una decina e non  solo per il mercato italiano. 
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