Mensile di Attualità e Spettacolo diretto da Antonello De Pierro

 

 

 

 

 

 

 

 

(E)VENTI D'ARTE a cura di Elvino Echeoni

L’Oriente confonde il gesso con l’oro
Una semplice copia de “Il pensatore” di Auguste Rodin conquista la Cina

 

Si è da poco conclusa la “Arte fiera” di Shanghai, pubblicizzata con manifesti affissi in tutta la Cina dove era riprodotta l’immagine della famosa statua di Auguste Rodin “Il pensatore”. Questa opera eseguita intorno al 1880 in gesso dipinto, fu presentata a Londra nel 1904, successivamente al Salon di Parigi, per poi finire definitivamente al museo Rodin. Una copia della stessa dimen-sione e dello stesso materiale (il gesso) è stata portata, da una galleria fran-cese, alla “Arte fiera” di Shanghai. La notizia è stata divulgata dalla stampa cinese in modo esaltante; tanto è vero che, opere uniche (originali), esposte alla stessa manifestazione, di artisti come Chagall, de Chirico e Picasso so-no passate in secondo piano. Un’infinità di persone ha fatto la fila per poterla ammirare. Con tutto il rispetto per l’artista, mi è sembrato eccessivo l’entu-siasmo dimostrato nei confronti di una semplice copia. La cosa che più mi ha sconvolto è stata leggere su tutte le prime pagine dei giornali cinesi, che la stessa è stata venduta ad una società di Shangai ad un milione di dollari. Una copia, priva di ogni valore artistico, eseguita con un materiale povero come il gesso, pagata a peso d’oro! Ora mi chiedo quanto avrebbero pagato per una copia del David di Michelangelo? Sicuramente di più, se non altro, perché essendo realizzato in marmo ha un peso maggiore? Tutto sembra ipotizzabile e il paradosso è protagonista assoluto; credo che la crisi di valori coinvolga tutto il pianeta e in questo i mass-media sono i maggiori responsa-bili. I nostri ci violentano con “il grande fratello” facendo diventare divi dieci ra-gazzi qualunque, i quali sicuramente domineranno per i prossimi anni  tutte le trasmissioni televisive e i rotocalchi, togliendo spazio a ragazzi che per anni con grande sacrificio hanno studiato canto, recitazione e dizione. Sperando poi che per la loro capacità, il loro impegno  nel fare assolutamente niente, non vengano beatificati e santificati! Tutto questo crea la cultura del-l’improvvisazione, della casualità e che a sua volta genera ignoranza e volga-rità intellettuale. I giornalisti cinesi, nel caso di Rodin, non so se per eccesso di “occidentalismo” o per amore della notizia ad ogni costo, ci confermano che nel mondo siamo tutti “grandi fratelli”.