di Boris Sollazzo

 

 

Può lo stesso cineasta inventarsi King of New York e Il cattivo tenente, Mary e Go go tales? Sì, se è Abel Ferrara, la più raffinata dimostrazione cinematografica di pazzia geniale (o viceversa, ancora nessuno l'ha mai capito).

Stile unico come i suoi bizzarri comportamenti pubblici, torna in sala con un film corale ambientato in un club di spogliarelliste capitanate dal simpatico e romantico cialtrone Ray Ruby, un Willem Dafoe in splendida forma. Go go tales (nelle sale italiane dal 20 giugno in 80 copie) vede splendide donne, da Stefania Rocca ad Asia Argento, dalla modella Bianca Balti all'ex soubrette Justine Mattera, ballare intorno a un uomo che cerca una scorciatoia per la grandezza senza curarsi mai delle conseguenze. Una storia di rutilante malinconia, un'opera discontinua e straniante che spesso non si esprime al meglio, un concentrato del meglio e del peggio di questo grande cineasta. Che non si è risparmiato, come al solito, neanche a parole.

Go go tales esprime il suo inesauribile entusiasmo, divertimento nel fare cinema
Non lo chiamerei divertimento, francamente. Fare un film è un lavoro, non credere, quando hai scadenze e programmi da rispettare c'è sempre da faticare. L'entusiasmo c'è, sento dentro di me una voglia ancora inarrestabile di raccontare storie, anche senza i miei compagni storici di viaggio Nicholas St. John e Zoe Lund. Zoe, sono ancora arrabbiato con lei per la sua morte… A questo film lavoro da otto anni e se ho pensato al divertimento era solo quello del pubblico. Sono però felice di averlo girato a Cinecittà, in una città magica come Roma.

Asia Argento è pentita del film e del famoso bacio al cane. Dice che le sono costati diversi ruoli
Ma quando e come l'avrebbe detto? Non mi far parlare, adoro Asia, siamo stati anche insieme per un breve periodo. Cosa dovrei dire? Anche io dovevo fare i Predatori dell'arca perduta! Scherzi a parte, nessuno l'ha obbligata, sul set c'era una libertà e un'indipendenza creativa altissima per gli attori, perché così volevo che fosse, dovevamo ricreare il caos organizzato di un night club, viverlo davvero, come un mondo parallelo. Non immaginavo neanche che lo volesse fare, peraltro il cane è morto due mesi dopo! Pensi piuttosto ai tanti ruoli che ha avuto e avrà grazie a quest'opera

Il sospetto che nel film ci sia qualcosa di autobiografico è forte
E' inevitabile, Ray Ruby è un drogato del lotto e mio padre era un allibratore del Bronx, all'inizio infatti dovevamo girare tutto in un locale newyorkese che ci ha sbattuto fuori…per morosità! Fu proprio mio padre a darmi la lezione che avrebbe segnato la mia vita: l'unica scommessa che puoi vincere è quella su te stesso. E io lo faccio costantemente, anche quando non ho una lira, come spesso mi accade con i miei film. Credo che ci sia molto di me in questo lungometraggio, come persona e uomo di cinema. In fondo se lo guardate bene, Go go tales è la metafora del nostro lavoro.

Mi prenderà per pazzo. Ma Mary e Go go tales sono ritratti complementari di grande femminilità
Beh, sì, tanto normale non sei, ma per me è un complimento. Certo lì c'erano tematiche religiose, spirituali ma anche una riflessione sull'etica e l'estetica della comunicazione, e l'iconografia mariana è un grande esempio di femminilità (anche in quel film c'era Stefania Rocca, che ha confermato "Abel guarda noi con uno sguardo diverso e originale, né misogino né femminista"- ndr). Credo comunque che siano ritratti umani entrambi, io amo tutti i miei personaggi, forse le donne le spoglio, materialmente e non, con più facilità. L'universo femminile è una fonte di ricchezza unica.

Pochi sono disposti a finanziarla, molti a copiarla. Ha saputo del remake de Il cattivo tenente?
Quello di Werner Herzog con Nicholas Cage? Ho promesso di non dire nulla a proposito…ma dico solo una cosa: se non hai idee originali, lascia stare i miei film! Non hanno le palle neanche per avvicinarsi a quell'opera. Anche io sto lavorando a un remake, ma a quello del mio King of New York. Che lo rifaccia io sì che ha senso, a meno che loro due non vogliano scipparmi anche quello!
E ci sono altri progetti in vista?
Pericle il nero (ci avevano già provato, senza successo, Patierno e Taricone), con Riccardo Scamarcio, trovo il romanzo di Ferrandini meraviglioso. Ma come al solito non ci sono finanziamenti, toccherà raccoglierli euro per euro. Vorrei girarlo a Napoli anche se è difficile, ma credo sia impossibile ambientarlo altrove. E poi con Dafoe mi darò al western!

Ci sono dei no che nella sua carriera l'hanno fatta soffrire?
No, non ho alcun rimpianto, è già difficile portare a termine i progetti con quelli che li condividono con te, figuriamoci con chi non ne ha voglia. Ti dico di più, in questo film come altri, chi aveva detto sì ma non c'era con la testa, l'ho cacciato a calci.

 

 Fonte