Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.

Buon 2006 di Libert… e Progresso per tutti.Possediamo finalmente le premesse culturali, scientifiche, tecniche e industriali perchŠ l'uomo si liberi finalmente di tutte le ancestrali paure, i perenni condizionamenti e le schiavit— dovute al funzionamento di un mondo troppo a lungo dominato dalle dittature e dai poteri forti di ogni specie, genere, colore, ideologia e bandiera. Chi non ricorda lo sconosciuto e coraggioso piccolo grande uomo cinese che ferm• la colonna di carri armati in Piazza Tien an Men, solo qualche anno fa, assieme al dubbio atroce che blocc• anche il comandante di quel carro che avrebbe potuto schiacciarlo in meno di un secondo? Qualche giorno fa abbiamo tutti visto in televisione, durante il processo all'ex crudele dittatore Saddam Hussein, un altro uomo iracheno che, con altrettanto coraggio, e senza temere ritorsioni da parte degli sgherri del vecchio regime ancora in circolazione, accusava il proprio carnefice, colui che governava quella nazione con poteri assoluti, guardandolo in faccia e senza paura, davanti a giudici che, pur rischiando a loro volta la vita, continuavano tuttavia senza tentennamenti il processo. Ho pensato che, petrolio o non petrolio, forse quella guerra andava fatta anche solo per raggiungere quel risultato che da remota realt… locale diventa esempio globale: il primo passo di un uomo ex-schiavo sulla luna della libert… che pareva lontana, impossibile, forse irraggiungibile per sempre. Bisogna tutti quanti, nel mondo, decidersi una volta per tutte a porre le premesse sociali ed economiche per raggiungere un grado di libert… e benessere che coinvolga il numero maggiore di persone e di nazioni possibile. Per raggiungere questo scopo condizione necessaria Š, per prima cosa, l'indipendenza energetica. Come la Storia insegna, e come possiamo osservare anche in questi giorni con il caso Russia - Ucraina, i rapporti tra le nazioni sono governati da composizioni semplici e complesse di interessi, a volte coincidenti, a volte divergenti: nel primo caso provocando l'aumento del benessere generale di tutti i partecipanti allo sviluppo, nel secondo caso dando inizio ad attriti e contenzioni che si possono sviluppare fino a sfociare in vere e proprie guerre economiche ed, infine, militari. L'equilibrio composto e precario tra Stati che solo fino a mezzo secolo fa si scannavano l'uno con l'altro in guerre senza fine, e che oggi tentano di costruire una possibile, pacifica e libera Europa delle Nazioni, pu• essere fin troppo facilmente messo in pericolo dalla servit— energetica di un paese rispetto ad un altro. Se la Nazione fornitrice di energia ad un'altra decide, per l'uno o l'altro motivo, di chiudere il rubinetto alla Nazione che da essa dipende per l'approvvigionamento energetico, l'equilibrio dello Stato che non ha provveduto a dotarsi di un sistema energetico proprio ed autonomo, Š messo in serissimo pericolo. Con esso, anche la libert…, l'indipendenza, il benessere, i quali a loro volta poggiano, crescono e si rinforzano su un saldo substrato energetico a sua volta libero e disponibile in quantit… e qualit…. Esattamente come una persona che abbia mezzi e denari rispetto ad un'altra che non ne abbia e dipenda il secondo dalla volont… del primo per sopravvivere, essendo poi per sempre debitore nei suoi confronti. Almeno fino a quando non decide di costruire da sŠ le premesse della propria identit…, indipendenza, libert… e fortuna. Magari con un semplice atto di coraggio che pu• provocare effetti complessi, magari decidendo che l'energia che serve pu• essere prodotta sul proprio territorio, senza nascondere la testa sotto la sabbia, spezzando tutte le catene delle vecchie servit— nazionali e internazionali, usando le pi— moderne tecnologie, costruendo i propri centri energetici, affrancandosi da dipendenze estere, aumentando la propria privata, personale e pubblica libert… di decisione, di azione, di costruzione nel futuro di una migliore e competitiva economia, a beneficio diretto e indiretto di tutti i cittadini soci e azionisti del sistema-stato, ........vero, Italia?

Francesco Martin cittadino europeo