Alla cortese attenzione del direttore Antonello De Pierro.
In riviste varie e specializzate si legge sempre pi— spesso di locali modaioli dove si intentano nuovi modi e tendenze di fare musica raggiungendo meritato successo e plauso da parte del pubblico attirato da questa originalitÇ e dai giornalisti attratti dalla genialit…!
Come ultimo esempio di numerose e varie bibliografie, leggo in particolare di un locale dove si suonano le scatole, intese come bidoni e lattine, premesso che le scatole le rompono a chi come me non crede nelle novit… a tutti i costi, voglio precisare che da tempi immemori nelle osterie si suonava di tutto essendo che gli strumenti classici chitarra e fisarmonica non erano diffusi come al giorno d'oggi ed intervenivano solamente nelle feste importanti.
Personalmente ho visto accompagnare cori pi— o meno intonati percuotendo cucchiai e posate varie battendoli sul tavolo o
contro bicchieri e bottiglie, ho ascoltato ritmi ottenuti da
portacenere di varie fogge e dimensioni, lame di seghe grattate da
coltelli e unghie che vi sanguinavano sopra.
Ho visto ed ho suonato il BIDOFONO altrimenti chiamato TULON, sorta di contrabbasso ad una corda tenuta in tensione da un tappo, campanacci sedie e pentolame vario che creavano atmosfere impensabili ed incredibili. Ho visto suonare un ARMADIO, perch‚ anche un mobile cos ingombrante, sotto le dita inumidite rigorosamente nel vino, fungeva da cassa armonica, producendo suoni che non stonavano nell'ambiente.
Mi fa piacere che si parli di locali dove ci sono artisti che si esibiscono in queste performance, mi
infastidisce per• il fatto che se ne parli solo per la cultura del
riciclo, senza la conoscenza del passato, specialmente a proposito
delle osterie e della loro tradizione.
Giusto per non dimenticare!!!

Reggio Emilia, 25 febbraio 2006


Dott. Walter Perotti
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE OSTERIE ITALIANE