Migliaia di persone sono scese in piazza sabato a Baghdad. Le ha chiamate a raccolta il leader sciita Moqtada Al Sadr, per protestare contro il piano Usa che prevede la permanenza delle truppe straniere in Iraq per altri tre anni.

La bozza di accordo dovrà essere accolta dal Parlamento iracheno entro la fine dell’anno. Per questo Al Sadr ha lanciato l’appello ai suoi seguaci per scendere in piazza e chiedere all’Iraq di non firmare.

Chiunque sostenga che l'accordo porrà fine «all'occupazione» o che «restituirà la sovranità» all'Iraq «è un bugiardo», ha affermato Al Sadr in un messaggio letto dal suo vice Abdul-Hadi al Mohammadawi nel corso della manifestazione. A Sadr City, il sobborgo sciita di Baghdad migliaia di persone hanno scandito slogan contro «l'occupante», appelli a non «svendere questa nazione» e a dire «no, no, e ancora no all'accordo».

L'Accordo per lo status delle truppe (Sofa) avrebbe dovuto essere firmato già entro luglio, ma le parti non sono ancora riuscite a trovare un'intesa. Il mandato delle forze statunitensi in Iraq, in base al capitolo VII della Carta dell'Onu, scade il 31 dicembre del 2008: le questioni da risolvere rimangono quelle legate al calendario per il ritiro elle truppe, l'immunità dei militari e dei contractor e la gestione dei prigionieri iracheni.

La «bozza finale» del testo dell'accordo è già stato esaminato dal presidente iracheno Jalal Talabani e dal premier Nouri al Maaliki; nel corso della settimana toccherà al Consiglio politico per la Sicurezza nazionale valutare il documento. Successivamente sarà la volta del Consiglio dei Ministri a valutare l'accordo, e in caso di approvazione questo approderà finalmente in Parlamento per la ratifica.


 

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