A dichiararlo è il giornalista e scrittore Brunetto Fantauzzi in un libro sulla pornostar scomparsa. Interviene la Magistratura e la Squadra Mobile di Roma lo interroga

 

  A quattordici anni dalla scomparsa, Moana Pozzi, la mitica star italiana a luci rosse più famosa al mondo, ancora fa parlare di sé. Questa volta Brunetto Fantauzzi, il suo biografo e già direttore delle attività editoriali, nel libro “Moana: il giallo tra amori e misteri” riporta numerosi fatti inediti e soprattutto si sofferma sui rapporti tra la sexy diva ed il Mondo ecclesiastico.

Di queste confidenze Fantauzzi aveva parlato nei giorni scorsi nella trasmissione “Mattino5” e al fatto si è interessata la Squadra Mobile della Questura di Roma che ha voluto sentire il giornalista ed ha acquisito, come fonte di prova, il libro e le parti salienti ed interessate al fatto.

L’autore nel libro riporta quanto la Pozzi voleva inserire nel libro che stavano preparando, dopo il primo “La Filosofia di Moana” :

Quando raggiungo qualcuno al di là o al di qua del Tevere sia all’interno del Vaticano che fuori provo brividi particolari. Immagina che dicono tutto.

Sembra che vogliano liberarsi e che  io sia  il confessore. Ho saputo di tutto. Alcuni vescovi mi hanno confessato di fare sesso con bambine. Ho saputo di tanti episodi di violenze, di omosessualità, pedofilia. Ho cercato di rimuovere anche episodi e confidenze di particolare gravità. Dobbiamo vedere

se possiamo dire tutto quello che ho saputo da un cardinale su Emanuela Orlandi, su Mirella Gregori, su Calvi, sulla morte di Papa Luciani e sulla storia

di un grosso politico figlio di un Papa. Allora di questo ne parliamo domani...

Fatti particolari?

Quelli li ho saputi mica soltanto in Vaticano? Immagina che grossi manager pur di fare sparire le “prove” di certi film particolari delle loro mogli o amanti, hanno sborsato fior di quattrini. Addirittura l’amante di un grosso segretario di partito è stato trasformato da autista a dirigente Rai”.

Questo è quanto contenuto nel libro di Fantauzzi e quindi pubblico. Quanto effettivamente è stato affermato non è dato conoscere per la riservatezza delle indagini e dello stesso giornalista e scrittore.