Violenze post-elettorali fra cristiani e musulmani stanno sconvolgendo la città di Jos in Nigeria.

Secondo testimoni oculari, almeno 380 cadaveri sono stati ammassati nella moschea della capitale dello stato di Plateau, ieri e oggi teatro di violenze fra le due comunità religiose che si disputano la vittoria alle prime elezioni locali degli ultimi 10 anni. Secondo altre fonti i morti sarebbero invece 153. Di certo in queste ore moschee e chiese sono state date alle fiamme.

Gli scontri sarebbero esplosi tra una fazione cristiana e una musulmana proprio a causa delle elezioni locali che si sono tenute giovedì per la prima volta dopo 10 anni.
"Sono stato alla moschea centrale questo pomeriggio e ho contato almeno 378 morti, ma proprio mentre stavo andando via ne hanno portati altri tre", ha detto Aminu Manu, corrispondente di Radio France Internationale a Jos.
"Centinaia di persone sono morte negli ultimi due giorni, ovvero da quando gli scontri sono iniziati. E' orribile", ha affermato un religioso cristiano, Yakumu Pam. Oggi, secondo la radio lacale Plateau, il governatore dello Stato, Jonah Jang, ha ordinato un coprifuoco di 24 ore in quattro zone della città.

A Jos convivono agricoltori cristiani e pastori musulmani; la città è stata più volte infestata dalle violenze tra le due comunità per motivi religiosi o questioni legate al possesso della terra.

 

 

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