Il gruppo sarebbe stato legato ai movimenti islamisti e tra loro ci sarebbe anche la vedova  di uno degli assassini del leader anti-talebano Massoud. Avrebbero potuto colpire il vertice europeo

 

La polizia belga ha fermato oggi 14 persone sospettate di essere collegate ad una cellula di al Qaeda, compreso un uomo che sarebbe stato sul punto di commettere un attentato suicida.

 

Lo hanno reso noto fonti della polizia di Bruxelles confermando quanto era stato diffuso dalla televisione Vtm che, citando fonti all’inchiesta, il gruppo sarebbe stato legato ai movimenti islamisti ed in particolare al tunisino Nizar Trabelsi, condannato nel 2004 a 10 anni per aver preparato un attentato un attentato contro una base militare in Belgio.

Tra i 14 sospetti arrestati vi è anche Malika El Aroud, la vedova di uno degli assassini di Ahmad Shah Massoud. Lo hanno rivelato alla Cnn fonti della polizia belga, specificando che la donna viene considerata una «leggenda vivente di al Qaeda».
Il leader anti-talebano fu assassinato in un’azione Kamikaze da due terroristi che avevano finto di essere giornalisti per avvicinare il ‘Leone del Panjshir' il nove settembre 2001, due giorni prima dell’attacco alle Torri Gemelle. La polizia belga afferma di essere intervenuta per impedire alla donna, che svolgerebbe in Europa un’attività di reclutamento, di trasferirsi in Afghanistan. El-Aroud era stata intervistata dalla Cnn nel 2006 e nell’intervista aveva spiegato "l’amore" che lei e suo marito provavano per Osama bin Laden: "La maggior parte dei musulmani ama Osama e questo perchè è colui che ha aiutato gli oppressi, che si è ribellato al più grande nemico nel mondo, gli Stati Uniti. Per questo lo amiamo".

I fermi dei 14 sospetti sono il risultato di un’operazione di polizia che ha coinvolto 240 agenti, impegnati questa mattina in 16 raid in diverse zone di Bruxelles. Alcune fonti di polizia hanno riferito che tra i fermati ci sono tre militanti che erano rientrati da poco da un campo di addestramento in Afghanistan o in Pakitan e uno di loro avrebbe girato un video in cui dava l’addio alla sua famiglia.

Investigatori citati dall’edizione online di «Le Soir» hanno riferito che uno dei sospetti aveva da poco "ricevuto luce verde per condurre un’operazione", forse in Belgio o comunque in un Paese europeo. Le indagini contro la cellula andavano avanti da un anno e, "dato che sta per aprirsi il summit europeo, ovviamente non avevamo altra scelta che agire oggi", ha affermato il procuratore federale belga Johan Delmulle.

 

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