Il comandante della polizia municipale apostrafa un giornalista, reo di aver fornito indicazioni sul suo indirizzo di casa in un articolo. Ma il reporter ha una telecamera nascosta e riprende tutta la scena

 

 

Napoli - E' diventato un caso lo schiaffo del comandante della polizia municipale di Napoli a un cronista, al quale contestava il contenuto di un articolo.

L’episodio risale ad alcuni giorni fa, ma ha ottenuto una grande risonanza grazie alle immagini trasmesse l'altra sera da Tg3 Linea Notte, la trasmissione di approfondimento del telegiornale di Rai3. Il giornalista, Carlo Migliaccio di E Polis, ha infatti ripreso tutta con una telecamera nascosta.

Il filmato mostra il capo della polizia municipale di Napoli, Luigi Sementa (nella foto), prendere a schiaffi e apostrofare violentemente Migliaccio , incurante anche della presenza di due rappresentanti dei cronisti. "Tu hai messo in pericolo me e la mia famiglia per le cose che ha scritto", dice Sementa dopo aver assestato uno schiaffone al giornalista. Il comandante si era risentito del fatto che nell’articolo, dove venivano mosse critiche al comportamento dei vigili, vi sarebbe stata l’indicazione della sua abitazione privata. Un’accusa però respinta dal giornalista, che si era presentato nell'ufficio del comandante perché "convocato".

Inevitabile la querelle con vibrate reazioni sia da parte dei rappresentanti della stampa sia dei politici locali, tra cui il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. "Pur comprendendo la preoccupazione del comandante della polizia municipale di voler garantire la sicurezza dei propri congiunti - ha detto il primo cittadino - il sindaco ha espresso il più vivo disappunto per quanto accaduto nei rapporti con il giornalista Alessandro Migliaccio e per le modalità in cui l’episodio si è verificato".

"Uno schiaffo dato a un giornalista - dice dal canto suo la Federazione Nazionale Stampa Italiana - da parte di chi deve, più di altri, rispettare le regole e il lavoro altrui è uno schiaffo inaccettabile che non può essere derubricato come semplice sfogo. Suona, invece, come uno schiaffo che si può dare al giornalista il cui lavoro non è stato gradito".

Migliaccio è amareggiato anche dal comportamento dei colleghi: "Molti mi hanno chiesto di tacere sulla vicenda, di lasciar correre. Quando poi hanno saputo che avevo ripreso tutto con una telecamera, improvvisamente mi si è fatto il vuoto attorno. I colleghi campani, tranne quelli di E polis, mi hanno tradito tutti. Si sono limitati ad un comunicato di solidarietà ma al di là di questo nessuno spazio sulla stampa locale", ha affermato in un’intervista rilasciata a www.articolo21.info. E Beppe Giulietti, portavoce dell’Associazione, giudica il gesto di Sementa incompatibile con qualsiasi funzione pubblica.

Intanto oggi una busta contenente un proiettile calibro 38 special è stata recapitata a Sementa presso il comando della polizia municipale. Nella busta c’era una fotocopia dell’articolo intitolato ‘Gran bazar d’illegalità nel rione del comandante’: sulla fotocopia sono state tracciate due croci, sul nome di Sementa e su quello della strada dove abita il generale. L’assessore alla Polizia urbana Luigi Scotti convocherà nei prossimi giorni il comandante.

 

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