L'inchiesta dei pm di Potenza sugli appalti per l'estrazione del petrolio in Basilicata. Secondo l'accusa, l'onorevole avrebbe favorito una cordata di imprenditori. Per il parlamentare Margiotta la misura deve essere autorizzata dalla Camera. La reazione del politico: "Stupore e amarezza enormi. Mi autosospendo dal partito"

 

 

ROMA - L'amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, è stato arrestato oggi nell'ambito di un'inchiesta della procura di Potenza per tangenti sugli appalti per l'estrazione del petrolio in Basilicata.

Nella questione è coinvolto anche il deputato del Partito democratico Salvatore Margiotta, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari. Una misura che, però, potrà essere eseguita solo se la Camera dei deputati darà l'autorizzazione, che è stata richiesta stamattina dai magistrati.
Il pm Henry John Woodcock ha chiesto le misure cautelari, disposte dal gip di Potenza Rocco Pavese. Si parla di un patto da 15 milioni di euro tra i dirigenti della Total, società titolare della concessione petrolifera in Basilicata, e gli imprenditori interessati agli appalti per le estrazioni. E di duecentomila euro sarebbe la somma promessa all'onorevole Margiotta da Francesco Ferrara, uno degli imprenditori coinvolti nell'inchiesta.
Secondo l'accusa, Margiotta avrebbe fatto valere il suo potere e la sua influenza per favorire negli appalti la cordata capeggiata da Ferrara e fare pressioni sui dirigenti della Total.
"Lo stupore e l'amarezza sono enormi; più grande è la certezza di non avere commesso alcun reato". Sono queste le parole di Margiotta poco dopo aver appreso della richiesta di autorizzazione all'esecuzione di arresti domiciliari. "La verità non potrà che emergere, spero prestissimo", ha aggiunto il deputato, che nel frattempo ha deciso di autosospendersi da tutti gli incarichi di partito a livello nazionale e regionale. "Non voglio che in alcun modo il Pd, partito in cui milito e che amo, sia coinvolto in questa vicenda", ha spiegato.
La custodia in carcere riguarda, oltre all'ad di Total Levha, anche Jean Paul Juguet, responsabile Total del progetto "Tempa Rossa" (così si chiama uno tra i più grandi giacimenti petroliferi della Basilicata), attualmente all'estero; Roberto Pasi, responsabile dell'ufficio di rappresentanza lucano della Total e un suo collaboratore, Roberto Francini. Detenzione in carcere anche per Ferrara e per il sindaco di Gorgoglione (Matera), Ignazio Tornetta, che secondo l'accusa avrebbe ricevuto denaro in contanti e doni, anche "preziosi". Arresti domiciliari, oltre che per Margiotta, anche per altre tre persone. Obbligo di dimora per altri cinque indagati.

I reati contestati, diversi da persona a persona, sono: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta, corruzione e concussione. Il giudice ha inoltre disposto varie perquisizioni e il sequestro di numerose società.

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