Il presidente del movimento Italia dei Diritti: “ Una vicenda che mi amareggia non poco”


Roma - “Sono amareggiato e deluso da questa notizia. Conosco bene la Basilicata per origini familiari e sino a qualche tempo fa la consideravo un’oasi felice esente da contaminazioni criminose.

Negli ultimi anni invece, grazie ad un potere politico che sembrerebbe sempre più corrotto, anche questa piccola regione meridionale è balzata agli onori delle cronache per gravi vicende giudiziarie soprattutto di tipo politico-imprenditoriale”. Con queste parole il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro ha commentato la vicenda dei mandati d’arresto spiccati dal pm della procura di Potenza Henry John Woodcock a carico di manager della Tamoil, di amministratori e funzionari locali, oltre che di un deputato nazionale di scuderia veltroniana, Salvatore Margiotta. Secondo l’accusa, una cordata di imprenditori facente capo a Francesco Ferrara avrebbe dispensato elargizioni in denaro e regalie di ogni genere per aggiudicarsi gli appalti relativi allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Val d’Agri, dati in concessione alla Total.
“Proprio questa estate -ha aggiunto De Pierro- ho avuto un acceso scontro con il segretario regionale del Partito Democratico Piero La Corazza che si era scagliato contro i provvedimenti emessi da alcuni giudici sulla vicenda Del Turco in Abruzzo. Non si può pensare alla magistratura politicizzata solo quando è la propria parte politica ad essere chiamata in causa, soprattutto dopo aver aspramente criticato Berlusconi per lo stesso comportamento. Bisogna rispettare l’operato degli inquirenti anche perché è opportuno non dimenticare che essi si muovono obbedendo all’obbligo di azione penale e se avviano provvedimenti cautelari di una certa rilevanza lo fanno sulla scorta di prove piuttosto pregnanti. Anni fa si gridava al complotto giudiziario comunista contro Sindona, poi è stato il turno di Berlusconi, che non è ancora terminato. Da qualche anno a questa parte sono molti i politici di centrosinistra incappati nelle maglie della giustizia. Possibile che questi giudici sbaglino sempre ogni qual volta si azzardino a toccare il potere politico? Per quanto mi riguarda, non posso che lodare il coraggio e lo zelo professionale di Woodcock e augurarmi che siano sempre più numerosi i colleghi che seguano la sua stessa linea. Devo però sperare, per il bene della collettività, che le persone coinvolte riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti, tanto più che la cosa in qualche modo mi coinvolge emotivamente in quanto ho un forte legame affettivo con la Lucania ed in particolar modo con uno dei paesi coinvolti, Gorgoglione, che ha dato i natali a mia madre. Una piccola comunità di circa milleduecento anime, i cui abitanti si sono sempre distinti per onestà e laboriosità”.