Otto in carcere. Coinvolto anche il presidente dell'Ance, associazione provinciale dei costruttori edili, Carlo Carini. perquisizioni in Provincia, Comune e Fondazione della locale Cassa di Risparmio

 

 

PERUGIA - Una maxi operazione della procura di Perugia ha preso di mira le gare truccate per gli appalti per l'esecuzione di lavori pubblici: otto persone sono finite in carcere, oltre trenta in totale le ordinanze di custodia cautelare, per la maggior parte ai domiciliari.

 Tra gli arrestati anche il presidente dell'Ance, l'associazione provinciale dei costruttori edili, Carlo Carini, che è anche vicepresidente della Confindustria di Perugia. Mercoledì il consiglio direttivo dell'Ance ha respinto le dimissioni di Carini, che comunque si è autosospeso dalle sue funzioni.

PERQUISIZIONI - Il pm Manuela Comodi, nelle informazioni di garanzia spedite a fine maggio, aveva contestato a un gruppo ristretto di indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione a alla turbativa d'asta. Erano stati inoltre ipotizzati i reati di corruzione, turbativa d'asta e falso pubblico. Nei giorni scorsi sono state eseguite perquisizioni in uffici della Provincia, del Comune di Perugia e della Fondazione della locale Cassa di Risparmio e inviati una quarantina di avvisi di garanzia. Tra i destinatari, costruttori, funzionari pubblici, soprattutto dell'amministrazione provinciale, un assessore della stessa provincia e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. L'inchiesta riguarda l'aggiudicazione di appalti pubblici per l'esecuzione di lavori stradali e in generale per la realizzazione di opere pubbliche.


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