Un attentatore si fa esplodere davanti all'ingresso, liberi tutti i prigionieri

KANDAHAR
Centinaia di detenuti sono riusciti ad evadere dopo che una prigione è stata attaccata da miliziani a Kandahar, nel sud dell’Afghanistan: lo riferisce il fratello del presidente afgano Hamid Karzai, capo del consiglio locale provvisorio. I militanti talebani hanno attaccato il maggiore istituto penitenziario di Kandahar con un’autobomba e razzi, uccidendo un poliziotto e permettendo a centinaia di prigionieri di evadere, hanno riferito le autorità afgane.

Il ministro della Giustizia Sarwar Danish ha spiegato che un attentatore suicida a bordo di un’autobomba si è fatto esplodere all’ingresso della prigione nella città meridionale afgana. Danish ha aggiunto di non poter precisare quanti detenuti sono riusciti a evadere. «Tutti i prigionieri sono fuggiti. Non c’è più nessuno», ha tuttavia affermato Wali Karzai, presidente del consiglio provinciale di Kandahar e fratello del presidente Hamid Karzai.

Nella prigione si trovano criminali comuni, ma anche militanti dei talebani in lotta contro le truppe della Nato e il governo di Kabul.

Il mese scorso, circa 200 presunti talebani detenuti nella prigione di Kandahar hanno messo fine a una settimana di sciopero della fame dopo che una delegazione parlamentare ha promesso di rivedere i loro casi.

Funzionari dell’Isaf, l’International Security Assistance Force della Nato, hanno affermato di essere a conoscenza dell’attacco, ma non di ulteriori dettagli.