E' accaduto a Santa Maria Capua Vetere, nel casertano. La poveretta, 47enne con problemi psichici, è stata costretta a vivere in una stanza fatiscente chiusa a chiave dai suoi familiari, che la ritenevano 'colpevole' di aver avuto un figlio da una relazione. I tre, madre, fratello e sorella, sono stati arrestati. La donna è stata liberata dai carabinieri


Caserta, 13 giu. (Adnkronos/Ign) - Segregata in casa per 18 anni, costretta a vivere in condizioni igienico-sanitarie indescrivibili. Protagonista della terribile vicenda Maria Monaco, una donna di 47 anni con evidenti problemi psichici, che è stata tenuta reclusa, lontano da tutto e da tutti, dai propri familiari, madre, fratello e sorella, all'interno di una stanza fatiscente chiusa a chiave. A scoprirlo sono stati i carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano, che hanno fatto irruzione nell'appartamento, nel rione Sant'Andrea, liberando la donna.

Dalle prime informazioni raccolte dai militari sembrerebbe che la donna sia stata tenuta prigioniera da quando aveva avuto un figlio dopo una relazione sentimentale. Un figlio ritenuto non 'regolare' dalla famiglia, che l'avrebbe quindi rinchiusa in una camera della loro abitazione, dalla quale la donna non è più uscita. Il ragazzo, che è stato identificato dai carabinieri, pare sia restio a tornare a casa per la 'vergogna'.

I familiari, che devono rispondere di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona, sono stati arrestati. Si tratta di Anna Rosa Golino, 80 anni, Prisco Monaco, 44 anni e Michelina Monaco, 54 anni.

In corso accertamenti per verificare se i disagi psichici di cui Maria Monaco soffre siano antecedenti o successivi allo stato di segregazione in cui ha vissuto. La donna ora è ricoverata presso il reparto di psichiatria dell'ospedale Umberto I di Napoli. I suoi fratelli sono stati invece rinchiusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere mentre la madre, in considerazione dell'età, si trova agli arresti domiciliari.

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