LECCE (18 giugno) - Possibile svolta nel giallo dell'omicidio di Giuseppe Basile, il consigliere dell'Italia dei Valori assassinato a coltellate a Ugento nella notte tra il 14 e il 15 giugno: è stato trovato un coltello che potrebbe essere quello utilizzato dall'assassino. Il corpo di Basile fu trovato da alcuni vicini, attirati dalle grida d'aiuto, per terra in una pozza di sangue, proprio all'ingresso della sua abitazione.


Oggi il ritrovamento dell'arma del delitto, a un paio di chilometri dal luogo dell'omicidio, in piena campagna. Si tratta di un coltello a serramanico, lungo 12,5 centimetri e con una lama larga un centimetro e mezzo. La forma della lama, tagliente solo all'estremità, è stata ritenuta dagli inquirenti compatibile con le ferite inferte a Basile. Ora si dovrà verificare la presenza di eventuali impronte sull'arma, che l'autore dell'omicidio ha parzialmente ripulito prima di abbandonare.

Per il resto gli investigatori seguono le piste già delineate all'inizio tra le quali c'è quella passionale. A questo fine viene esaminata la vita privata dell'uomo che era separato e frequentava da qualche tempo un'altra donna con la quale aveva passato la serata, cenando e danzando in un ristorante proprio la sera del delitto. Si è parlato anche di alcune donne dell'est ma per il momento gli inquirenti non confermano.

C'è poi l'ipotesi dell'attività politica che Basile, consigliere comunale di opposizione, portava avanti con molta passione e molto coraggio denunciando alcuni fatti di cui c'è traccia nei resoconti dell'assemblea cittadina, anche nelle sedute degli ultimi giorni. Basile in passato aveva subìto minacce e intimidazioni, raccontate ad alcuni amici e colleghi di partito, che però non avrebbe mai denunciato. Ma è emersa dopo il delitto anche la pista dei debiti che la vittima avrebbe contratto. Gli inquirenti vogliono capire se questi soldi presi in prestito e presumibilmente non restituiti, ammontavano a una cifra così consistente da giustificare un agguato così efferato.

L'esponente politico, come ha rivelato l'autopsia, è stato colpito da oltre 15 coltellate sferrate da una sola persona, probabilmente accompagnata da alcuni complici. Non viene confermata, poi, la presenza di testimoni se non quelli presenti nel ristorante insieme a Basile prima di far ritorno a casa. È quasi certo che la vittima conoscesse i suoi killer poiché dopo aver sistemato l'automobile nel vialetto interno alla villetta, è tornato indietro ed è andato incontro ai suoi assassini. L'uomo, infatti, non è stato colpito alle spalle.

 

 

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