L'agenzia di rating americana chiarisce che il debito del Campidoglio è quello conosciuto di 6,9 miliardi. "Non contano i finanziamenti non usati". Gentiloni e Causi (Pd): "Ora Alemanno non ha più scuse dimostri che sa governare e si assuma le sue responsabilità"

  


 

ROMA - E meno male che c'è Standard and Poor's. La più autorevole agenzia di rating, l'organismo che certifica i bilanci, infatti "assolve" e sdrammatizza l'operato del Veltroni team al Campidoglio dicendo che nei conti del Comune di Roma non ci sono debiti nascosti.

E lancia un'ombra di mistificazione sulle accuse di fallimento lanciate da Berlusconi e da Alemanno. S&P infatti, blocca a 6,9 miliardi il debito del comune di Roma, la stessa fotografia dello scorso febbraio. Non una situazione rosea, certo, ma comunque distante dagli 8,1 miliardi che sta contestando Alemanno e che fanno dire a Berlusconi: "E' bancarotta". La differenza di cifre, spiegano i tecnici dell'agenzia, nasce dal fatto che "non sono considerati come debito in essere i finanziamenti concessi e non ancora utilizzati".

"Standard and Poor's cancella le accuse rumorose e gonfiate contro Veltroni e gli anni della sua amministrazione" dice Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd. "S&P - continua - dice che i conti romani sono esattamente quelli conosciuti, non c'è nessun buco e tanto meno debiti occultati. I buchi veri ce li hanno lasciati gli amici di Alemanno, con i guasti nella sanità della regione". Quindi ora basta con la propaganda: "Alemanno, dopo aver cercato scuse per non farlo, sarà costretto a governare e dovrà dimostrare di saper mantenere le sue promesse. E Berlusconi deve smettere di cercare di delegittimare il leader del maggior partito dell'opposizione".

"E adesso basta con le mistificazioni" attacca Marco Causi, ex assessore al Bilancio in Campidoglio e ora deputato del Pd. L'agenzia americana conferma infatti in 6,9 miliardi il livello del debito comunale e afferma che la relazione della Ragioneria generale dello Stato chiesta da Alemanno "non dà nessuna informazione nuova, sono dati che già avevamo. La giunta Veltroni non ha occultato dati e il livello del debito del Comune è cresciuto durante la gestione Veltroni meno di quello nazionale e meno del tasso d'inflazione". Dal Pd si alza un coro liberatorio, da Michele Meta ("Alemanno governi e non cerchi scuse") a Giovanna Melandri ("Berlusconi non può permettersi di dare lezioni").