TRENTO - Fischi per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, alla festa nazionale della Cisl, in corso a Levico Terme, in Trentino. Il ministro ha risposto ai fischi con un «vaffa...».

E' successo nel primo pomeriggio, mentre Sacconi parlava della necessità che ha il governo di dare segnali di discontinuità, per evitare che «il declino diventi irreversibile. «Dovremmo mettere in moto - ha detto - un meccanismo di responsabilizzazione degli amministratori locali. Dovremmo fingere di non vedere che con una mano si dialoga e con l'altra si ricorre ad una giustizia politicizzata? Noi vogliamo governare».

A quel punto dal pubblico sono partiti dei fischi, ai quali il ministro ha risposto a mezza bocca con una parolaccia. La sua replica, però, per quanto a mezza bocca, è stata udita distintamente dai presenti: il microfono, infatti, era aperto. E' intervenuto poi il segretario generale del sindacato, Raffaele Bonanni, cercando di riportare un clima più tranquillo: «Voglio dire a qualche amico - ha detto rivolgendosi ad una persona tra il pubblico - che quando fa così non è della Cisl. La Cisl unisce, la Cisl non fischia. Tu non sei della Cisl».

In seguito Sacconi ha prima negato il vaffa, poi lo ha quasi ammesso e riferendosi ai contestatori ha aggiunto: «In tutto erano cinque persone e credo fossero venute ad ascoltare chi parlava dopo di me» riferendosi al leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Il ministro ha poi aggiunto: «Esistono posizioni massimaliste e conservatrici, però io nella Cisl non mi arrabbio mai. Non sono cinque persone che fanno l'opinione della Cisl, soprattutto se erano venute ad ascoltare Di Pietro».

 

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