ROMA. La sezione disciplinare del Csm ha assolto il gip di Milano, Clementina Forleo, dall’accusa di aver violato i proprio doveri quando nel luglio 2007 chiede alle Camere l’autorizzazione all’uso di intercettazioni telefoniche di alcuni parlamentari nell’ambito della vicenda Unipol/Bnl.



“Il fatto non costituisce illecito disciplinare” secondo il Consiglio superiore della magistratura. La Forleo, dunque, non sarà trasferita, come invece aveva chiesto l’accusa, rappresentata dal sostituto pg della Cassazione Federico Sorrentino. “Avere fiducia nella giustizia prima o poi paga”, ha commentato la pm milanese, alla quale veniva imputato “un abnorme e non richiesto giudizio anticipato” anche su alcuni parlamentari che non erano indagati, “ledendo i loro diritti ed esorbitando dalle sue competenze”. Si tratta di Massimo D’Alema e Nicola La Torre, che la Forleo riteneva complici e pronti a fornire il loro potere istituzionale nell’ambito del disegno criminoso.

Tuttavia, non è da escludere un prossimo trasferimento della Forleo. Infatti, il plenum del Csm si riunirà nelle prossime settimane per decidere se trasferire il gip di Milano, come richiesto dalla prima commissione del Csm, per incompatibilità ambientale e per le dichiarazioni che la Forleo, in una puntata del programma Annozero, aveva rilasciato su presunte “pressioni” ricevute da “ambienti istituzionali”.

Intanto, la Forleo rivolge un pensiero al collega Luigi De Magistris (titolare dell’inchiesta Why Not che vedeva coinvolto l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella), anch’egli oggetto di un procedimento disciplinare: “Siccome il tempo è galantuomo – dice la Forleo - spero che anche lui abbia giustizia”.

 

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