Nel Sol Levante scoppia il caso di alcuni studenti che hanno 'firmato' i muri del Duomo. Sei di loro, tutte ragazze, sono state riprese, altri tre ragazzi rischiano l'espulsione dall'università. Sono stati denunciati da alcuni connazionali. E rischia la stessa sorte un docente, 'pizzicato' da un altro nipponico mentre scriveva sulla cattedrale di Santa Maria del Fiore. Tutti hanno confessato. Grande imbarazzo per l'immagine del Paese all'estero

 

 

Firenze (Adnkronos) - E' diventato un vero e proprio caso nazionale, in Giappone, la vicenda dei turisti nipponici 'vandali' accusati, e rei confessi, di avere imbrattato e lasciato la loro firma sui muri della cupola del Duomo di Firenze. Le prime ad essere state pizzicate sono sei studentesse universitarie di Gifu, che nei giorni scorsi sono state rintracciate in patria grazie alla denuncia di un solerte connazionale, che ha fotografato il graffito, firmato dalle giovani, e lo ha inviato alla loro università.

Qualche giorno fa è toccato a tre studenti dell'università di Kyoto: anche loro hanno lasciato data e firma della bravata. Mentre le sei studentesse sono state rimproverate aspramente dal preside dell'ateneo, i tre colleghi maschi rischiano addirittura l'espulsione dall'università. Il loro preside, secondo quanto riportano i maggiori quotidiani del Sol Levante, è infuriato perché i tre hanno imbrattato "un luogo sacro e patrimonio dell'umanità".

Ma non è finita qui. Ieri è stato scoperto un altro turista nipponico che ha lasciato la sua firma sulla cattedrale di Santa Maria del Fiore: si tratta di un docente di una scuola superiore, che rischia il licenziamento in tronco dall'istituto, dopo essere già stato rimosso dal ruolo di allenatore della squadra di baseball della scuola. Della vicenda, in Giappone, si stanno occupando giornali e tv, imbarazzati per l'immagine del Paese.

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