Lo stabilimento dell'Ilva

Continua lo stillicidio di morti sul lavoro. Un giovane operaio è precipitato dal tetto di un'antica costruzione di Parrano, in provincia di Terni. Un volo da 20 metri di altezza che non ha lasciato scampo al giovane, morto sul colpo nonostante sia stato trasportato con procedura di massima urgenza in ospedale.

Poco dopo le 14 un operaio di 45 anni, Antonio Alagni, è morto nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto colpito alla testa da un gancio, del peso di circa un quintale, di una gru utilizzata per la movimentazione di lastre angolari d'acciaio.  L'uomo, originario di Casoria (Napoli), era dipendente di un'azienda appaltatrice, la ditta 'P&P'.

Alagni, secondo una ricostruzione sindacale, era alla guida di un automezzo sul piazzale dell'Acciaieria 1, impegnato con un collega nella movimentazione di due grosse lastre d'acciaio della lunghezza di 15 metri, imbragate su una gru. Improvvisamente un braccio meccanico ha ceduto e un gancio, in gergo 'bozzello', gli ha fracassato il cranio. Immediatamente soccorso dai compagni di lavoro, è morto sul colpo. Sull'infortunio sono state avviate due inchieste.

     

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