Il ministro della Difesa in visita a Kabul parla della zona di Farah. «L'avrei fatto anch'io al loro posto. Grazie a Dio non abbiamo subito lutti e sofferenze»

 La Russa con il ministro della Difesa

afghano Abdul Rahim Wardak (Afp)

 

KABUL - I soldati italiani sono coinvolti già da un anno in combattimenti contro i talebani nella zona di Farah, ma né i giornali né il governo Prodi l'hanno reso noto.

 La rivelazione è del ministro della Difesa Ignazio La Russa, in visita in Afghanistan, a margine dell'annunciato dell'incremento delle forze italiane nell'area di Farah.

ZITTI - «I nostri militari combattono da un anno, ma sui giornali italiani non se ne parlava», ha detto il ministro a Kabul dopo aver visitato Herat e Farah. «Il governo Prodi ha tenuto giustamente questa informazione riservata. Lo avrei fatto anch'io al suo posto. Ora però possiamo confermare che i nostri militari hanno partecipato ad azioni anche di combattimento, hanno salvato vite umane di militari appartenenti ad altri contingenti e neutralizzato attentati. Si tratta di compiti pericolosi e ringrazio Dio che non abbiamo subito lutti e sofferenze», ha aggiunto La Russa.

RINFORZI - Finora la presenza delle truppe italiane a Farah - circa 200 uomini, un centinaio delle forze speciali appartenenti all'Esercito e all'Aeronautica e alla Marina e due plotoni di fucilieri della brigata Friuli - non era stata ufficializzata, nonostante diverse indiscrezioni di stampa. La Russa ha sottolineato che «non è che improvvisamente siamo diventati guerrafondai: è che prima non si diceva». Dall'inizio di agosto, quando l'Italia lascerà ai francesi il comando della regione centrale, circa 500 militari e tre elicotteri verranno riposizionati nella zona di Farah, dove ci sono rischi di infiltrazione di ribelli da sud. L'incremento delle forze italiane in quell'area sarà a regime entro novembre. In Afghanistan potrebbero essere impegnati anche istruttori della Guardia di finanza. L'ipotesi, lanciata dal presidente afghano Karzai, «dovrà essere vagliata dal governo e dal ministro competente», ha detto La Russa. «Un nucleo di Fiamme Gialle potrebbe essere impegnato nella lotta alla corruzione finanziaria incrementando così il ruolo formativo che già oggi alcuni finanzieri svolgono sul versante dei controlli doganali». A Kabul sono giunti i primi dei circa 40 carabinieri che avranno il compito di addestrare la polizia afghana.

 

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