L’allarme del comandante della Sesta flotta Usa nel Mediterraneo. Per l’ammiraglio Winnefeld Stati Uniti e Nato devono prepararsi ad affrontare “la più alta probabilità al mondo di un uso massiccio di missili balistici”

 

L’Iran è “un nemico imprevedibile”: per questo difendersi significa anticiparne le mosse, preparandosi, ad esempio, a contrastare un probabile attacco missilistico contro Israele.



Suona come un accorato appello a non lasciarsi sorprendere da nuove, gravi turbolenze in Medio Oriente l’articolo “Strategia marittima nell’era del sangue e della fede”, firmato dall’ammiraglio James Winnefeld per il mensile dell’Istituto navale americano “Proceedings”: comandante della Sesta flotta americana nel Mediterraneo, Winnefeld ritiene che gli Stati Uniti e la Nato abbiano il dovere di prepararsi fin da subito a quello che appare “il caso più probabile al mondo di uso massiccio di missili balistici”. Lo scoppio delle ostilità potrebbe essere prossimo e improvviso, perchè l’Iran è alla ricerca di un pretesto per l’attacco, che potrebbe arrivare a causa di un evento anche minimo e apparentemente trascurabile.

Teheran è sotto accusa, a Washington come a Tel Aviv, per il mistero in cui è avvolto il suo programma nucleare: l’Iran continua a sostenere che le sue attività nucleari sono solo mirate alla costruzione di centrali, visto che la firma posta in calce al trattato per la non-proliferazione consente che del nucleare si faccia un uso civile e pacifico, ma è forte il sospetto che sia invece l’arsenale militare a beneficiare del lavoro sull’energia atomica.

Le preoccupazioni di Winnefeld fanno eco a quelle espresse dal suo diretto superiore, l’ammiraglio Michael Mullen, comandante e presidente degli Stati maggiori riuniti: “Un attacco missilistico potrebbe destabilizzare la regione e aprire per le nostre truppe, già impegnate in Iraq e Afghanistan, un terzo fronte indesiderato”, ammonisce Mullen, “La miglior via per risolvere la questione consiste nell’uso della diplomazia e non in quello della forza militare”. Ma nel caso in cui il dialogo fallisse, le navi della Sesta flotta di Winnefeld sono strategicamente posizionate e attrezzate per intercettare i missili iraniani.

 

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