A raccogliere le deposizioni di Stefania Perin, oltre ai Carabinieri del Comando provinciale di Padova, c'è anche il sostituto Procuratore della Repubblica della città patavina, Paola De Franceschi, che coordina le indagini in Italia. Il colloquio con gli investigatori si è svolto nella caserma dei Carabinieri, dove Stefania è stata accompagnata direttamente dall'aeroporto di Venezia. La polizia spagnola ha interrogato un ragazzo uruguaiano

In tre ore di deposizione, davanti ai carabinieri e al Pm padovano Paola De Franceschi, Stefania Perin ha ricostruito le diverse fasi del viaggio in Spagna, fino al momento della scomparsa dell'amica Federica Squarise. Un racconto lungo, misto a pianto, che ha ricostruito i due giorni trascorsi assieme a Lloret de mar, una località balneare della Costa Brava, prima della sparizione di Federica nella notte tra lunedì e martedì, quando la giovane non ha fatto ritorno in albergo dopo una serata trascorsa in alcuni locali. Stefania ha detto che l'amica era rimasta in un bar mentre lei era uscita con alcuni giovani, attorno alle 3.30, e che al suo ritorno dopo una ventina di minuti non l'aveva più trovata. Altri ragazzi avevano poi detto di averla accompagnata all'uscita e che Federica voleva fare ritorno in albergo. Tutte circostanze già contollate dalle autorità spagnole che stanno seguendo il caso. La giovane ha tra l'altro spiegato che i cellulari erano in camera perché avevano paura di furti e che durante la breve vacanza avevano conosciuto molte persone, ma di non aver mai dato a nessuno il numero di telefonino.

LA PAURA DI STEFANIA. Nel corso della deposizione davanti ai carabinieri, presente anche il maggiore Petracca, Stefania ha espresso la paura che a Federica "sia successo qualcosa di brutto. Sono sconvolta". Oltre al racconto dei giorni spagnoli, la giovane ha ricordato il forte legame di amicizia con Federica: ci conosciamo dai tempi della scuola e non abbiamo mai avuto un problema o una discussione. Anche per questo andiamo in vacanza assieme". Una vacanza, quella spagnola, segnata dalla spiaggia alla mattina e al pomeriggio e da un giro nei locali alla sera. Tante persone conosciute, ma nessuna confidenza particolare. In serata, Stefania ha poi fatto ritorno a casa e ai giornalisti che l'attendevano ha detto di non stare bene dopo quello che è successo: "sono agitata, in pensiero per la mia amica". "Non ho idea di quello che è successo - ha risposto ai giornalisti - non so niente, e comunque non voglio dire niente. Sono stanca e voglio riposare, e basta". Tornerai in Spagna le viene chiesto? "Non so - ha detto - forse nei prossimi giorni se dovesse servire, chi lo sa". Il fratello e la cognata l'hanno accompagnata fuori casa per un ultimo breve colloquio con la stampa. Un gesto di cortesia, uno dei tanti, di questa famiglia che partecipa all'ansia della famiglia di Federica.


IL FRATELLO DI STEFANIA. Nel mare di incertezze sul destino di Federica Squarise, il fratello dell'amica Stefania Perin, Demis riesce a trovare un solo punto fermo: "Non è stata una scomparsa volontaria". Dopo aver accolto la sorella al suo arrivo oggi dalla Spagna all'aeroporto di Venezia, Demis si è recato con Stefania Perin dai Carabinieri, che l'hanno sentita per raccogliere particolari utili alle indagini. "Durante il viaggio da Venezia a Padova - conclude il fratello maggiore dell'amica del cuore di Federica - siamo riusciti solo ad abbracciarci e a condividere quella che per noi è una certezza: non è stata una scomparsa volontaria". "Stefania è tornata dalla Spagna con la morte nel cuore": lo riferisce Demis Perin, fratello di Stefania, l'amica di Federica Squarise, la ragazza padovana scomparsa da lunedì in Spagna. "E' tornata in Italia con la morte nel cuore - ribadisce Demis - ma comunque lì non c'era null'altro da fare: tutto quello che si poteva tentare è stato tentato. Ora spetta solo alle autorità indagare". Stefania e Federica - ricorda Dnis Perin - stavano bene assieme, sono amiche per la pelle, non si sarebbero mai allontanate l'una dall'altra". Le due ragazze avevano già fatto una vacanza insieme in passato. "Erano state a Ibiza - ricorda Demis Perin - ed erano rientrate entusiaste: da quel viaggio era nato il loro amore per la Spagna".

LA BARISTA ITALIANA. Una giovane di 29 anni, Valentina, di Siracusa ma residente in Spagna da tre anni, è stata la prima ad assistere Stefania, l'amica di Federica, all'indomani della scomparsa della 21enne padovana. "E' venuta la mattina dopo al bar. Mi ha cercato perché l'aiutassi, visto che sono italiana e parlo la lingua", spiega Valentina, che lavora nel pomeriggio-sera al Beach and Friends, il pub dove erano state le due italiane. La sera della scomparsa Valentina lavorava e non andò con le ragazze e il resto del gruppo alla discoteca Yates perché doveva chiudere il locale.

L'URUGUAIANO. La polizia di Barcellona ha interrogato un giovane uruguaiano di cui si conosce solo il nome, Victor, che avrebbe trascorso la serata di lunedì 30 giugno con Federica Squarise. Lo ha reso noto l'avvocato Aldo Pardo, legale della famiglia della giovane scomparsa. Il legale di Castelfranco Veneto, ha appreso dell'interrogatorio parlando questa sera nella caserma dei carabinieri di Padova con il suo corrispondente spagnolo Francesce Co. Da quanto ha riferito l'avvocato, che divide lo studio con il cugino di Federica, Stefano Squarise, Victor avrebbe detto di aver accompagnato la turista veneta prima in un locale e quindi in un secondo ritrovo dove l'avrebbe persa di vista. Secondo Pardo tuttavia la polizia spagnola avrebbe dubbi sulle dichiarazioni dell'uomo poiché gli orari non coinciderebbero con quanto costruito sino a questo momento dagli investigatori catalani. Stefania e Federica, sempre secondo il racconto del legale, avrebbero trascorso la prima parte della serata assieme e quindi si sarebbero separate. La prima sarebbe andata a passeggiare con un amico argentino mentre Federica si sarebbe allontanata con Victor.