Indagine della Guardia di Finanza: danno all'erario di 4,2 milioni di euro calcolato solo negli ultimi 5 anni ma molti defunti hanno continuato a essere tra gli assistiti anche 35 anni dopo il decesso

 

Roma, 10 luglio 2008  - Ventuno mila persone decedute continuavano a risultare assistite dal medico di famiglia. E' quanto è emerge da un indagine della Guardia di Finanza a Catania dalla quale si evidenzia una danno all'erario di circa 4,2 milioni di euro calcolato solo negli ultimi 5 anni ma molti defunti hanno continuato a essere tra gli assistiti anche 35 anni dopo il decesso.

 


Al termine di alcuni mesi di investigazioni condotte su una popolazione di oltre 1.100.000 cittadini, che risultano assistiti dai medici di base etnei, la Gdf ha accertato che per circa 21.000 cittadini passati a miglior vita, continuavano ad essere prestati servizi di assistenza medica da parte dei loro medici di base, almeno per quanto attiene l'erogazione da parte della AUSL 3 della quota mensile.
 

Molti defunti, peraltro, hanno goduto dell'assistenza medica per un periodo superiore a 35 anni, senza che nessuno si accorgesse della loro "prematura" scomparsa.
 

Nell'indagine i finanzieri si sono avvalsi dei dati forniti dalla stessa AUSL 3 relativi agli assistiti e quelli provenienti dai vari "uffici Anagrafe" dei Comuni della provincia. Detti dati, una volta "incrociati" grazie all'ausilio delle tecnologie informatiche, hanno rilevato la "triste" notizia.
 

L'attuale normativa in materia prevede che ad ogni medico di base la AUSL corrisponde un emolumento in misura fissa per ogni singolo assistito che è andato nel tempo aumentando ed ora è pari a circa 6 euro mensili.
Al termine dell'indagine, così, si è potuto accertare un danno erariale di oltre 4.200.000 euro - solo negli ultimi 5 anni - derivante dal pagamento ai medici di famiglia per assistiti deceduti.
 

I risultati del complesso quadro investigativo, sono al vaglio della Corte dei conti per le valutazione dei profili di responsabilità amministrativa per danno erariale, mentre si sta valutando l'eventuale sussistenza di reati da sottoporre all'attenzione dell'Autorità Giudiziaria.

 

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