È successo a Roquebrune-Cap-Martin.l'uomo È ricoverato in ospedale. Michel Pagès, malato mentale, aveva deciso a 14 anni di fuuggire dal mondo. Scoperto alla morte della madre

 

Quando la polizia l'ha trovato, aveva il volto estremamente pallido, i capelli lunghi tre metri, una barba molto folta ed era in uno stato di completa denutrizione.

Michel Pagès, già ribattezzato dalla stampa transalpina «l'eremita di Roquebrune», è il protagonista di una singolare storia che ha destato grande scalpore in Francia: questo cinquantenne di buona famiglia per ben 35 anni non è mai uscito di casa e ha vissuto per sua volontà come un recluso nella sua abitazione.

SCOMPARSA - La scoperta dell'esistenza di questo eremita moderno è avvenuta per caso: lunedì scorso la polizia di Mentone, dopo aver ricevuto la segnalazione della scomparsa di Thérèse Pagès, una vedova di 81 anni che viveva a Roquebrune-Cap-Martin, città di undicimila abitanti nel dipartimento delle Alpi-marittime, si è recata presso la villa dell'anziana signora. Avendo trovato porte e le finestre dell'abitazione sbarrate e non sentendo il minimo rumore in casa, gli ufficiali hanno deciso di forzare l'entrata. Una volta nell'abitazione hanno avvertito immediatamente un cattivo odore che proveniva dal soggiorno: lo sgradevole tanfo era emanato dal corpo della ottantunenne che giaceva senza vita su una poltrona. La donna era morta da diversi giorni e alcuni parti del suo corpo erano in stato di decomposizione. Ma la polizia ha scoperto la vera sorpresa solo qualche minuto dopo: un uomo estremamente magro e pallido, spaventato dagli inusuali rumori, è sbucato da una delle camere della casa.

RECLUSIONE - Il cinquantenne, secondo il racconto della polizia, malgrado avesse delle difficoltà ad esprimersi, ha spiegato di aver vissuto recluso in questa casa per sua spontanea volontà e con il consenso della madre per oltre tre decadi: «Ha detto di aver fatto questa scelta all'età di 14 anni, perchè voleva distaccarsi dal mondo e vivere secondo uno spirito hippie» ha dichiarato una fonte della polizia al quotidiano francese «Le Figaro». Successivamente avrebbe deciso di non tagliarsi più i capelli dopo che i suoi genitori lo costrinsero ad andare da un barbiere. L'uomo ha gravi disturbi psichici tant'è vero che alla polizia ha dichiarato di non credere alla morte della madre. Sosteneva di averle parlato la stessa mattina in cui la polizia ha trovato il corpo decomposto della donna. L'eremita è stato trasferito al reparto psichiatrico dell'ospedale Saint-Roch di Nizza e sarà tenuto sotto stretta sorveglianza.

TESTIMONIANZE - Secondo alcune testimonianze raccolte dalla polizia sia i vicini sia i servizi sociali del Comune di Roquebrune-Cap-Martin sapevano dell'esistenza dell'eremita. Una cugina della signora Pagès, che vive nella Francia settentrionale, ha dichiarato di sapere che la sua parente aveva un figlio, ma di non averlo mai visto. Altri vicini, invece, affermano che la sua storia in città era ben conosciuta: «Nel quartiere tutti sapevamo di questo ragazzo che aveva scelto di vivere da recluso in casa» afferma un'anonima donna intervistata da «Le Figaro» la cui casa si affaccia sul giardino della villa della famiglia dell'eremita. «In dodici anni che vivo qui, l'ho visto una sola volta, nella primavera del 2006 e mi ricordo che sono rimasta colpita dal suo aspetto pietoso. E' passato velocemente nel giardino con dei capelli lunghissimi che toccavano il suolo. Chiamai subito i servizi sociali del Comune, che però non intervennero». Altre persone del quartiere sostengono di non aver fatto nulla perchè volevano rispettare la scelta di vita dell'eremita e di sua madre. «Non c'erano ragioni per mischiarsi nella loro vita» taglia corto Bernard Ratto, idraulico di 55 anni che vive nello stesso quartiere e che aveva conosciuto i genitori dell'eremita. «Erano persone molto gentili e non davano fastidio a nessuno». Bernard e Véronique Bolzani invece hanno dichiarato di aver scoperto dell'esistenza del recluso Michel solo recentemente, anche se vivono nel suo stesso quartiere da quindici anni: «Una notte - hanno affermato abbiamo visto avanzare sul loro balcone una sagoma che sembrava impaurita e timorosa e che teneva qualcosa appoggiata su un braccio. Più tardi ci siamo accorti che si trattava dei suoi capelli».

Francesco Tortora

 

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