PALERMO
Una delle risposte ai Grandi del G8 sul problema della fame nel mondo è sicuramente l’«albero di melanzana e pomodoro», messo a punto da Giuseppe Marino, geometra palermitano con l’hobby della genetica botanica.

La scoperta è stata ottenuta con un innesto naturale, senza Ogm, su "Solanum torvum", pianta spinosa dell’America tropicale, resistente a malattie e intemperie, che si ambienta perfettamente nelle condizioni più avverse e con scarsa irrigazione.

L’ ’albero di melanzana e pomodorò può essere coltivato ovunque, necessita solo di una potatura invernale e fruttifica sin da aprile fino a settembre-ottobre, fornendo ortaggi di grandi dimensioni, con caratteristiche organolettiche perfette e di qualità addirittura superiore a quelli coltivati a terra. Giuseppe Marino, già noto per avere perfezionato piante di anguria gigante, da tre anni ha sperimentato con successo l’ ’albero di melanzanà impiantando sulle solanacee dei cultivar di vari tipi di melanzana, dalla ’tunisinà alla ’nostranà fino alla ’melanzana biancà. I raccolti sono stati costanti e abbondanti.

Quest’anno Marino ha ottenuto con successo l’innesto di pomodoro sugli stessi alberi di melanzana. «Ho riscontrato una perfetta simbiosi - spiega Giuseppe Marino - tra il "Solanum torvum", parente stretto del "Solanum sodomaeum" che cresce spontaneamente nei nostri giardini, e il pomodoro, che non è altro che il "Solanum licopersicum"».

«Il pomodoro così innestato - aggiunge Marino - si sviluppa in maniera straordinaria e produce un’abbondantissima fioritura che cresce assai rigogliosa, promettendo frutti di eccezionali dimensioni e di ottime qualità organolettiche». L’albero di melanzana e pomodoro potrà essere utile a tutte le istituzioni e organizzazioni impegnate in progetti contro la fame nel mondo.

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