A condurre l'indagine la Gdf di Pescara. Il presidente della Regione Abruzzo è accusato di associazione per delinquere e truffa. Ora si trova nel carcere di Sulmona. In manette anche diversi assessori regionali. Il premier da Parigi: ''Mi sembra una cosa molto strana. Poi conoscendo l'attuale situazione dell'accusa in Italia...''. Il Procuratore: ''Abbiamo ritenuto di avere le prove del pagamento di una barca di soldi in tangenti''. Tutti i riscontri in un dossier di 442 pagine. Di Pietro: ''E' tornata Tangentopoli''

  


Pescara, 14 lug. (Adnkronos/Ign) - Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco (nella foto), è stato arrestato all'alba di oggi nell'ambito di un'inchiesta della procura di Pescara sulla sanità regionale.



L'accusa nei confronti del governatore è di associazione a delinquere e truffa, ma nella stessa inchiesta sono coinvolti anche diversi assessori regionali e alcuni esponenti politici. Dieci, in tutto, le persone arrestate e 25 quelle indagate, con ipotesi di reato che vanno dall'associazione per delinquere, riciclaggio, concussione, corruzione, truffa aggravata, falso e abuso d'ufficio.

Con Del Turco, sono così finiti in carcere il segretario generale della giunta regionale Lamberto Quarta, l'assessore alle Attività produttive Antonio Boschetti, il capogruppo Pd In Consiglio regionale Camillo Cesarone e l'ex direttore generale della Asl di Chieti Luigi Conga e Gianluca Zelli. Il gip Michela Di Fine ha invece disposto gli arresti domiciliari per Giancarlo Masciarelli (ex presidente della Fir), Vito Domenici (ex assessore regionale alla Sanità), Bernardo Mazzocca (attuale assessore regionale alla Sanità) e Angelo Bucciarelli. Al direttore dell'Agenzia regionale sanitaria, Francesco Di Stanislao, è stata applicata la misura del divieto di dimora a Pescara.

Un'indagine, quella della procura di Pescara, partita dall'esame della cartolarizzazione dei crediti vantati dalle case di cura private nei confronti delle Asl abruzzesi. Secondo gli inquirenti, vi sarebbero stati movimenti di denaro per circa 15 milioni di euro.

Contestualmente agli arresti, gli uomini della Guardia di Finanza hanno svolto perquisizione nella casa del presidente della Regione a Collelongo, a Palazzo Centi (sede della Presidenza della Regione Abruzzo) e nella sede del Consiglio regionale a L'Aquila.

Nel pomeriggio il procuratore capo della Repubblica di Pescara Nicola Trifuoggi ha replicato a quanto affermato dal premier Silvio Berlusconi sottolineando che non c'è nessun "teorema" dietro l'ordinanza di custodia cautelare che ha colpito Ottaviano Del Turco ed altri esponenti della giunta regionale "ma solo fatti dolorosissimi che gettano nello scompiglio una regione".

"Abbiamo ritenuto di avere le prove del pagamento di una barca di soldi: 15 milioni di euro - ha spiegato Trifuoggi - che avrebbero potuto far funzionare meglio l'ospedale di Pescara e altre strutture sanitarie abruzzesi". Il magistrato ha respinto l'idea che si sia trattato di una 'retata': "Niente manette, nessuna spettacolarizzazione. Abbiamo fatto tutto con rispetto anche perché, del resto, non abbiamo bisogno di candidarci a nessuna elezione...".

Secondo il procuratore Trifuoggi a Del Turco e ad altre persone arrestate sarebbero andati 6 milioni di euro di tangenti; stessa cifra a Luigi Conga, mentre altri 3 milioni di euro, richiesti e non versati del tutto, sarebbero andati a finire nelle tasche di altri indagati che però non sono stati raggiunti dall'ordine di custodia cautelare.

Quanto agli arresti, secondo il magistrato questa misura sarebbe stata inevitabile, non tanto per il pericolo di fuga quanto per gli altri due fattori: la reiterazione dei reati, "pericolo gravissimo", e inquinamento delle prove. "A quanto ci risulta - ha spiegato il Procuratore - c'è stata una grande agitazione da parte del più noto degli indagati che ha cercato contatti con un magistrato ad altissimo livello e con le forze di polizia".

Il magistrato ad altissimo livello, avrebbe spiegato di lì a poco lo stesso Trifuoggi, è il procuratore generale della Repubblica de L'Aquila, Bruno Paolo Amicarelli. "L'incontro richiesto da Del Turco - ha rivelato Trifuoggi - è avvenuto a casa di un comune amico. E il procuratore generale de L'Aquila, non appena giunta questa richiesta di incontro mi ha telefonato per chiedere se fosse o meno il caso di incontrare Del Turco. Io gli dissi di andare e farmi sapere. L'incontro è terminato alle 19 e 5 minuti, dopo il procuratore mi ha chiamato raccontandomi come era andata. Il giorno successivo mi è arrivata una sua relazione che è agli atti".

A quanto apprende l'ADNKRONOS, tutti i riscontri dello scandalo tangenti raccolti dalla Procura di Pescara sarebbero condensati in un dossier di 442 pagine.

Intanto Ottaviano Del Turco ha raggiunto il carcere di Sulmona. Del Turco è arrivato a bordo di un'Alfa Romeo 156 di colore grigio e ad attenderlo 'era una piccola folla di fotografi e cineoperatori. Nell'istituto sulmonese, che viene considerato uno dei supercarceri più moderni, è stato sistemato in una zona di massima sicurezza dove viene sorvegliato a vista. Dalle notizie trapelate nel pomeriggio tutti gli arrestati resteranno in regime di isolamento per 3 giorni e poi si darà corso agli interrogatori di garanzia.

 

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