Appello di Alfano al Pd: «Non fate come il partito manettaro di Di Pietro»

 

ROMA - La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi approvando con 322 voti a favore l'emendamento al decreto legge in materia di sicurezza.

I voti contrari sono stati 267. Otto deputati si sono astenuti. Il seguito dell'esame, con la discussione degli ordini del giorno e la votazione finale sul decreto è previsto per mercoledì mattina, a partire dalle nove. Il provvedimento dovrà poi tornare a Palazzo Madama per la conversione in legge.

LE NOVITA' - Il decreto contiene norme per rendere più facili le espulsioni dei clandestini, l'aggravante dell'irregolarità per l'immigrato che compie un reato, nuovi poteri per i sindaci e pene più severe per chi guida in strato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La «blocca processi» è stata modificata con due emendamenti del governo che hanno fatto cadere l'automatismo del rinvio dei processi per i reati meno gravi e affidata la decisione ai giudici. La votazione finale sul decreto è prevista per mercoledì mattina. Il provvedimento tornerà poi al Senato per la conversione in legge, che dovrà avvenire entro il 25 luglio.

L'APPELLO DI ALFANO - Nonostante le modifiche che riducono la portata della norma sui processi, contestata dall'opposizione secondo cui avrebbe favorito il premier Silvio Berlusconi nel processo in cui è imputato a Milano per corruzione, non si ferma l'offensiva della maggioranza sulla giustizia. Il guardasigilli Angelino Alfano ha assicurato che da settembre ci sarà una riforma organica dell'ordinamento giudiziario, con modifiche mirate «che tengano al centro il cittadino». Prima del voto, Alfano si era appellato al Pd: «Voi dovete votare in modo diverso in Parlamento» rispetto al «partito giustizialista e manettaro di Di Pietro».

 

LA REPLICA DEL MINISTRO OMBRA - Al convegno dall'Unione camere penali italiane è intervenuto anche Lanfranco Tenaglia, ministro della giustizia del governo ombra: «Alfano predica bene e razzola male. Annuncia provvedimenti nell'interesse dei cittadini e poi fa le norme per salvare Berlusconi». Tenaglia ha inoltre sottolineato che «ci vogliono i fatti ma non ne abbiamo visti - ha concluso - e i processi continuano a durare 10 anni».

L'ANM - «Noi ci batteremo sempre per avere magistrati liberi. Prendiamo atto che c'è una divergenza tra le priorità indicate dall'Anm e il programma del ministro Alfano». È il commento del presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara, a margine del convegno dell'Unione delle Camere Penali.

IL 23 LUGLIO AL SENATO - Dopo il voto di oggi, il dl sicurezza arriverà a Palazzo Madama il 23 luglio, dove per il giorno prima è previsto il voto sul provvedimento relativo alla immunità delle alte cariche dello Stato.

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