Bagno di folla per le vie di Sydney dove si stima che siano circa 500mila i ragazzi provenienti dai cinque continenti. Primo appuntamento di massa con i giovani cattolici in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù

  

SYDNEY - Una calorosa accoglienza è stata riservata questa mattina a Benedetto XVI per le strade di Sydney.

Una grande folla infatti ha accompagnato e salutato il Pontefice nei suoi spostamenti in città che hanno preceduto il primo appuntamento di massa con i giovani cattolici in occasione della XXIII Giornata mondiale della gioventù.

"L'uomo conta più dell'ambiente". Il primo discorso di Benedetto XVI ai ragazzi convocati in Australia è iniziato mettendo in evidenza il rischio di assolutizzare l'impegno in difesa della natura perdendo di vista che quello che conta di più: la vita e la dignità dell'uomo, posto da dio come "vertice del creato". Per papa Ratzinger, in effetti, "le ferite che segnano la superficie della terra: l'erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo" non devono farci perdere di vista che "non solo l'ambiente naturale, ma anche quello sociale, ha le sue cicatrici; ferite che stanno a indicare che qualcosa non è a posto. Anche qui possiamo incontrare un veleno che minaccia di corrodere ciò che è buono e distorcere lo scopo per il quale siamo stati creati".

"Violenza come divertimento in tv e su internet". "Gli esempi abbondano, come voi ben sapete" ha proseguito il Pontefice. "Fra i più in evidenza vi sono l'abuso di alcool e di droghe, l'esaltazione della violenza e il degrado sessuale, presentati spesso dalla televisione e da internet come divertimento".

"Grembo materno luogo di violenza indicibile". Dobbiamo chiederci, ha proseguito, "quale posto hanno nelle nostre società i poveri, i vecchi, gli immigranti, i privi di voce. Come può essere che la violenza domestica tormenti tante madri e bambini? Come può essere che lo spazio umano più mirabile e sacro, il grembo materno, sia diventato luogo di violenza indicibile?". "Senza una profonda riflessione sull'innata dignità di ogni vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale", ha detto Benedetto XVI, "non si comprendono le preoccupazioni per non violenza, sviluppo sostenibile, giustizia e pace, cura ambiente". "Il nostro cuore e la nostra mente - ha concluso - anelano a una visione della vita dove regni l'amore e dove l'identità sia trovata in una comunione rispettosa. Sia questo il messaggio che voi portate da Sydney al mondo".

 


"C'è chi vorrebbe lasciare dio in panchina". "Vi sono molti, oggi, che pretendono che Dio debba essere lasciato in panchina e che la religione e la fede, per quanto accettabili sul piano individuale, debbano essere o escluse dalla vita pubblica o utilizzate solo per perseguire limitati scopi pragmatici". Secondo papa Ratzinger, "questa visione secolarizzata tenta di spiegare la vita umana e di plasmare la società con nessun riferimento al creatore", anche se "si presenta come una forza neutrale, imparziale e rispettosa di ciascuno, in realtà, come ogni ideologia, impone una visione globale". "Se dio è irrilevante nella vita pubblica - ha osservato il Pontefice - allora la società potrà essere plasmata secondo un'immagine priva di dio, e il dibattito e la politica riguardanti il bene comune saranno condotti più alla luce delle conseguenze che dei principi radicati nella verità". "Quando Dio viene eclissato, la nostra capacità di riconoscere l'ordine naturale, lo scopo e il bene comincia a svanire. Ciò che ostentatamente è stato promosso come umana ingegnosità si è ben presto manifestato come follia, avidità e sfruttamento egoistico".

"Avevo paura del viaggio in aereo". Benedetto XVI parlando ai ragazzi ha confessato di aver avuto timore di partire alla volta dell'Australia per un viaggio così "logorante". "Ad alcuni di noi - ha detto - può sembrare di essere giunti alla fine del mondo. E se per le persone della vostra età ogni viaggio è comunque una prospettiva eccitante, per me questo volo è stato in qualche misura causa di apprensione". Il coraggio di papa Ratzinger è stato però premiato dalle riflessioni che ha potuto fare nelle oltre 20 ore di volo. "La vista del nostro pianeta dall'alto - ha ammesso - è stata davvero magnifica: il luccichio del Mediterraneo, la magnificenza del deserto nordafricano, la lussureggiante foresta dell'Asia, la vastità dell'Oceano Pacifico, tutto ciò suscita un profondo senso di reverente timore".

La danza degli aborigeni. Dopo il dovere di protocollo delle visite ufficiali al governatore generale e al premier, Benedetto XVI ha voluto incontrare per primi gli aborigeni. Proprio i rappresentanti delle popolazioni native dell'Oceania lo hanno infatti accolto nel pomeriggio (quando in Italia erano le 7 del mattino) alla Rose Bay con "una danza specifica per il Papa". Dal molo papa Ratzinger si è imbarcato su un battello insieme ai giovani provenienti dai cinque continenti con le bandiere della Gmg, scortato da una flottiglia di piccole imbarcazioni di ragazzi fino al molo di Barangaroo dove una guardia d'onore di 43 anziani aborigeni, "custodi della regione", ha preso idealmente in consegna il Papa per poi donarlo ai 150mila ragazzi presenti. Secondo l'organizzazione l'area può contenere 143mila persone, ma i pellegrini sono dislocati in tutta la città e in tutto si stimano circa 500mila papaboys.

Sydney, l'intera città partecipa all'evento. "La numerosa presenza di persone lungo le strade di Sydney al passaggio del Papa - ha sottolineato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi - è un segno di accoglienza e testimonia una cordialità molto grande". "Sydney non aveva mai visto nulla di simile: né per una partita di calcio, né per una finale olimpica e né la precedente visita di un capo religioso aveva mai attirato tanta gente", ha affermato un quotidiano locale. In effetti, l'intera città sembra partecipare al grande appuntamento del Papa con i giovani di tutto il mondo e non appare affatto "distaccata" mentre migliaia di giovani si muovono a sciami nelle sue vie, con le loro bandiere nazionali.

  

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