La risposta del premier alle forze dell'ordine scese in piazza per protestare contro la riduzione del budget. La replica dei sindacati: disponibili tre miliardi in meno nei prossimi tre anni

 

ROMA - «Non c'è nessun taglio». Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha risposto così a chi gli chiedeva un commento alle proteste delle forze dell'ordine contro i tagli alla sicurezza che sarebbero stati inseriti nella manovra.

 

MANIFESTAZIONE - L'affermazione di Berlusconi non sembra però convincere i sindacati delle forze dell'ordine che sono scese in piazza proprio per protestare contro i tagli al budget.
Che quantificano in tre miliardi di euro in tre anni. A sfilare con loro a Roma ci sarà anche il segretario del Pd Walter Veltroni. L'oggetto della protesta è la recente manovra del Governo di correzione del bilancio per il triennio 2009/2011 che prevede tagli per oltre tre miliardi di euro sui capitoli di spesa della sicurezza e della difesa delle amministrazioni dello Stato. Per i rappresentanti dei sindacati una delle più gravi conseguenze di questa manovra saranno le riduzioni del personale e la carenza di mezzi di trasporto. «In tre anni ci sarà una riduzione totale di 40.000 unità, 15.000 solo in Polizia - spiega il segretario provinciale aggiunto Sap Costantino Faedda - Il personale che sta per andare in pensione non verrà rimpiazzato perchè mancano i fondi. Inoltre il 70% dei mezzi che utilizziamo per le operazione è in deposito in attesa di riparazione. Si può quindi ben comprendere come la sicurezza dei cittadini con questi tagli sia a forte rischio». Il segretario provinciale Siulp Giovanni Bartolotta illustra le richieste che verranno fatte al Governo: «Chiederemo principalmente il riconoscimento del principio di specificità del comparto sicurezza e difesa e l'eliminazione della riduzione del 40% dello stipendio mensile di un poliziotto per un semplice infortunio: è assurdo prendersi una pallottola e vedersi decurtare lo stipendio per essere rimasti a casa». Mercoledì la maggioranza ha fatto in commissione alcuni correttivi al decreto sulla manovra proprio per andare incontro alle forze dell'ordine: 100 milioni di euro per nuove assunzioni, un fondo per la sicurezza con fondi sequestrati alla mafia, retribuzione integrale in caso di malattia, possibilità di vendere immobili.

DI PIETRO - «Dal governo la solita politica delle due facce: mentre a parole promette più sicurezza ai cittadini, in Parlamento procede in direzione opposta tagliando i fondi alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e alle forze armate». Lo afferma il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che ribadisce il suo sostegno ai sindacati delle forze dell'ordine che oggi sono in piazza a protestare. «Si riduce il personale - aggiunge - si bloccano le assunzioni, si fanno pesanti tagli strutturali, si riducono i fondi destinati al ministero degli interni e della difesa per un totale di 3,2 miliardi di euro: altro che sicurezza dei cittadini». «Parliamo - conclude Di Pietro - di servitori dello Stato, di persone che ogni giorno, con coraggio, mettono a repentaglio la propria vita per garantire l'incolumità ai cittadini che non può certo essere garantita tagliando risorse economiche a queste categorie».

 

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