«E' necessario aumentare le scorte strategiche»

 

 

 ROMA - Le scorte di pane e pasta, ottenute con il raccolto nazionale di grano appena concluso, basteranno all'Italia al massimo per sette mesi, poi bisognerà acquistare le derrate alimentari dagli altri Paesi. Lo rileva uno studio presentato oggi nel corso dell'Assemblea Nazionale della Coldiretti.

L'emergenza cibo mondiale finisce così per farsi sentire anche in Italia, nonostante l'aumento della produzione nazionale e il calo dei consumi interni. Il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, sottolinea quindi la necessità di aumentare la riserva strategica nazionale per evitare possibili rincari legati alle importazioni. «La sola speculazione internazionale sui cereali, stimata al valore medio indicato dagli analisti del 30%, è costata al sistema Paese nell'ultimo anno circa 400 milioni di euro», ricorda Marini.

DIPENDENZA DALL'ESTERO - Gli italiani - ricorda la Coldiretti - rimangono i maggiori consumatori di pasta a livello mondiale con una media di 27 chili all'anno a testa (il triplo rispetto agli Usa e agli altri Paesi europei) mentre sono 66 i chilogrammi di pane consumati per persona . Il raccolto nazionale di grano, ingrediente base del pane, è stato di 3,5 milioni di tonnellate mentre quello di grano duro per la pasta è stato di 4,5 milioni tonnellate, quantitativi non sufficienti per coprire la domanda. A livello comunitario è necessario - dice Marini - proseguire il percorso avviato con la riforma della Politica agricola comune per non aggravare il problema dell'approvvigionamento alimentare dell'Europa in un momento in cui molti Paesi produttori stanno limitando le esportazioni. Oggi - precisa Marini - è quanto mai necessario sviluppare la produzione vicino ai luoghi di consumo non solo per motivi economici ma anche ambientali.

COSTI IN AUMENTO - Importare grano dall'estero non è una soluzione. I costi del trasporto incidono infatti per quasi un terzo del prezzo di vendita dei prodotti alimentari. Secondo un recente studio - riferisce la Coldiretti - un pasto medio percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola dei consumatori.

«NO A FALSI ALLARMISMI» - Il presidente della Federazione italiana panificatori (Fippa), Luca Vecchiato, invita comunque i consumatori italiani a stare tranquilli: «Il pane in Italia non mancherà, nè ora nè mai» dice Vecchiato. «È noto - ha sottolineato Vecchiato - come ormai da anni l'approvvigionamento di grano italiano rappresenti poco più del 40 per cento delle scorte complessive, per questo invece di creare falsi allarmismi sarebbe opportuno individuare delle soluzioni comuni sui problemi reali che attanagliano la filiera di un prodotto simbolo della dieta mediterranea. A partire dai prezzi che - come dimostrato anche nella dichiarazione di Coldiretti - è un problema globale che risente di diversi fattori, tra cui la scarsità della materia prima».

 

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