De Pierro: “Dopo l’ennesimo incidente di origine criminale basta con la demagogia e la propaganda”

 

Roma - Una folle corsa a 160 chilometri orari per sfuggire alla polizia che lo aveva intercettato in viale Liegi, a Roma, passando con tutti i semafori rossi fino a quando, all'incrocio tra via Nomentana e viale Regina Margherita, un cittadino moldavo, alla guida di un furgone risultato rubato, ha travolto un'auto con a bordo tre giovani studenti universitari tutti ventenni, uccidendone uno.

 Dai successivi accertamenti è emersa anche la posizione irregolare dell’extracomunitario che è risultato già destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale
Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, così si esprime relativamente alla tragedia che ha sconvolto la Capitale dopo essersi recato sul luogo dell’incidente insieme al vicepresidente, Roberto Soldà, e al responsabile romano del movimento Alessandro Calgani: “ Si tratta di un episodio gravissimo che avviene il giorno dopo la manifestazione delle forze dell’ordine contro i tagli sulla sicurezza stabiliti dal Governo Berlusconi. C’è da restare allibiti del fatto che dopo tali tagli e dopo la chiusura dei commissariati ci si riempia la bocca di ‘sicurezza’ mentre a Roma girano sei volanti o poco più”.
Il presidente si è detto colpito dalle parole di Gianni Alemanno che ha manifestato il suo stupore in merito al fatto che ci fosse un immigrato con un provvedimento di espulsione in giro per la città: “Ciò vuol dire che il sindaco probabilmente non conosce la realtà di Roma e dell’Italia - ha spiegato De Pierro - perché a Roma sono tantissimi gli extracomunitari colpiti da decreto di espulsione che girano indisturbati”.
I coinvolti nell’incidente sono tre ventenni lucani: Rocco Trivigno, 20 anni, morto successivamente al ricovero in ospedale, la sorella di questi, Valentina, Nicola Telesca, un amico, ora ricoverato al policlinico Umberto I in gravi condizioni.
“Evitiamo discorsi propagandistici e demagogici - ha sottolineato De Pierro - e pensiamo piuttosto a rendere efficaci le misure che la legge prevede. Molti devono sentirsi responsabili di tragedie di questo tipo. Di fronte all’emergenza criminale in crescita, soprattutto fra gli immigrati irregolari, i diversi governi pensano solo ad emanare indulti o leggi blocca-processi, arrestando inevitabilmente la macchina della giustizia. In contemporanea prendono iniziative come la raccolta delle impronte dei bambini rom, provvedimento spacciato come panacea per risolvere il problema ‘sicurezza’, di forte impatto sull’opinione pubblica ma perfettamente inutile nel risultato finale. Si tratta di pure ‘sbandierate’ nei confronti di una inefficace lotta alla criminalità – ha concluso il presidente - al solo scopo di avere impatto sulla popolazione mentre in realtà la gente continua a morire per le strade e a subire danni causati dalla condotta illegale dei criminali veri”.
De Pierro ha inoltre detto di sentirsi sempre dalla parte dei cittadini e ha provveduto a contattare il parroco di Accettura (paese di origine delle vittime), don Giuseppe Filardi, chiedendo al sacerdote di portare le condoglianze personali e del movimento intero alla famiglia della vittima.