Accolto il reclamo dell'azienda contro l'ordinanza del giudice del lavoro che aveva deciso il reintegro del direttore di Rai Fiction dopo la sospensione. Il legale del direttore: "Per noi non cambia nulla, si riferisce ad un procedimento chiuso"

  

ROMA - Il giudice del lavoro di Roma, in composizione collegiale, ha accolto il ricorso della Rai contro la decisione che in primo grado aveva imposto il reintegro di Agostino Saccà quale direttore di Rai fiction.

Il tribunale del lavoro avrebbe deciso di annullare l'ordinanza definendo ''legittima'' la sospensione cautelativa disposta dalla Rai nei confronti del dirigente. Il reintegro era stato disposto lo scorso 30 giugno dal giudice del lavoro in composizione monocratica Giuseppina Vetritto, che aveva accolto il ricorso d'urgenza dei legali del direttore di Rai fiction contro la sospensione cautelativa dalla carica. Oggi la decisione.

Il caso Saccà tornerà così mercoledì prossimo all'ordine del giorno del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini. Si dovrà ridiscutere la proposta avanzata dal direttore generale Claudio Cappon di nominare Fabrizio Del Noce a Rai Fiction.

Per Saccà, però, si tratta di "una tempesta in un bicchier d'acqua" come spiega ai microfoni di Sky Tg24. "L'ordinanza, infatti, inizia dicendo che la materia del contendere è finita e questo perchè il procedimento disciplinare si era chiuso con la bocciatura da parte del consiglio di amministrazione della proposta di licenziamento e con la sospensione per dieci giorni prevista dal direttore generale". Sui suoi incarichi ha aggiunto: "Io sono il capo della Fiction e faccio il capo della Fiction fino a quando farò questo senza accettare altro".

Di fronte al giubilo di molti, dalla Rai ("è stato riconosciuta la legittimità del comportamento dell'azienda") e di alcuni deputati ("E' una vittoria di Petruccioli e Cappon" dicono Giulietti, Idv, e Morri, Pd) intervengono i legali di Saccà cercando di spiegare il senso reale della sentenza. "E' stata solo dichiarata cessata la materia del contendere nella controversia promossa in via cautelare da Saccà" dicono, materia che riguardava la sospensione dal lavoro decisa dalla Rai dal 21 dicembre 2007 e terminata il 30 giugno 2008 con la prima decisione del Tribunale del lavoro che ha accolto il ricorso di Saccà contro la sospensione. Subito dopo poi la stesso Cda della Rai aveva rigettato la proposta di licenziamento avanzata dal Direttore Generale in data successiva al reintegro di Agostino Saccà nel suo posto di lavoro. "Reiezione - concludono i legali - che chiude definitivamente e senza possibilità di riapertura il procedimento disciplinare nel corso del quale è stata adottata la sospensione di cui è causa".

Un intreccio diabolico di sentenze e decisioni di cui il Cda di vilae Mazzini si occuperà di nuovo mercoledì.