La sinistra in rivolta. Il Ministero: parole strumentalizzate

CIVITAVECCHIA
"Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro". Questa l'ultima gaffe di Scajola nel corso dell’inaugurazione della centrale a carbone Enel di Civitavecchia. Immediate le reazioni di protesta.

Di fronte alle agghiaccianti e scioccanti parole, rilasciate in occasione dell’inaugurazione della centrale elettrica , dal ministro Scajola non si può che consigliare al ministro, oltre che di fare le sue immediate scuse alle famiglie dei due operai caduti nel cantiere della centrale - e oltre, naturalmente, di cercare di evitare di continuare a collezionare macabre gaffes - di trasferire al più presto la sua abitazione privata molto vicino a una centrale elettrica, nucleare o termonucleare. Lo afferma il segretario del Prc Paolo Ferrero: in questo modo capira, forse - aggiunge - quanti dolori, sacrifici e problemi comporta vivere «sotto il vulcano» o con un vulcano nucleare sotto casa. Magari, così facendo, la prossima volta scenderà in piazza con noi contro il ritorno al nucleare. O, semplicemente, starà zitto.

«Qual è il numero di vite umane sacrificabili per il ministro Scajola per la costruzione di una centrale elettrica, di una strada o di un ponte? ». Lo chiede Antonio Boccuzzi, ex operaio ThyssenKrupp vittima del rogo e oggi deputato del Pd. «Proprio oggi, una giornata nera per il mondo del lavoro in cui si registrano tre nuovi morti, ai cui familiari va tutto il mio cordoglio - afferma Boccuzzi - il ministro dello Sviluppo economico saluta la nuova centrale di Torrevaldaliga Nord, parlando di un successo raggiunto dopo tanti sacrifici e qualche vita umana. La forma in politica è molto importante perché rivela la sostanza: le parole di Scajola sono emblematiche. Infatti, stiamo assistendo sul fronte della sicurezza sul lavoro ad una progressiva riduzione delle norme conquistate con sacrifici e sofferenze dai parte dei lavoratori. Il governo purtroppo è protagonista negativo di questa tragica vicenda».

Ma c'è chi sta dalla parte del ministro. «Scajola è un signore e di certo non voleva offendere nessuno. Strumentalizzare un passaggio del suo intervento a fini politici mi sembra fuori luogo», afferma il segretario della Dca-PdL, Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma. Il Ministero dello Sviluppo Economico smentisce le affermazioni di Orazio Licandro, responsabile Organizzazione del Pdci, secondo cui «per il ministro Scajola una centrale elettrica è più importante di qualche vita umana».

Il Ministero precisa in una nota che «durante il suo intervento all’inaugurazione della centrale Enel di Civitavecchia, questa mattina, il ministro Scajola si è limitato a ricordare i due operai che hanno perso la vita durante i 4 anni di cantiere, come aveva già fatto l’amministratore dell’Enel Fulvio Conti che aveva detto ’sudore, intelligenza, esperienza e, purtroppo, anche dolore hanno costruito questo impiantò citando i nomi delle due vittime. È seguito un grande applauso della platea in un clima di intensa commozione». «Tutto il contrario - conclude la nota - del significato che il signor Licandro cerca strumentalmente di attribuire alle parole del ministro Scajola».