Ridimensionata dal dott. Pipino la gravità, amplificata dai media, su due decessi che erano stati bollati come casi di malasanità

Roma - Il Presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, ha incontrato questa mattina il Direttore Generale del San Filippo Neri, Adolfo Pipino, il Direttore Sanitario, Lorenzo Sommella, e il coordinatore dell’Unità di gestione del rischio della struttura, Marina Cerimele, presso gli uffici della direzione generale della struttura ospedaliera.


Scopo dell’incontro era discutere dei presunti errori umani che avrebbero causato la morte di due pazienti in tre mesi nell’ospedale romano: a luglio è avvenuto il decesso del settantaduenne Giovanni Fazzini, a causa della somministrazione di un farmaco sbagliato, a maggio un altro paziente era morto in Pronto Soccorso per una sottovalutazione diagnostica, in quanto giunto in ospedale, nonostante la presenza di una sintomatologia riferibile ad una grave patologia acuta di tipo cardiovascolare, però mal riferita, gli era stato assegnato un codice verde.
Il Direttore Generale ha spiegato le dinamiche che hanno portato all’errore umano e i conseguenti adempimenti posti in essere dalla Direzione e ha sottolineato la grande validità del personale in servizio impiegato nel reparto di chirurgia oncologica in cui era ricoverato il signor Fazzini. Il dott. Grassi, responsabile del reparto, e il dottor Mancini, che si occupava direttamente del paziente deceduto, “prestano servizio in posizione eccellente”, ha spiegato il dott. Pipino, sottolineando che il dottor Mancini stava assistendo un altro paziente in condizioni gravissime quando è stato sollecitato dagli infermieri e dai familiari ad intervenire immediatamente. La fretta di soccorrere il paziente, ha sottolineato il Direttore generale, ha portato all’errore umano.
L’episodio accaduto a maggio invece, spiega il dott. Pipino, sarebbe imputabile ad una errata spiegazione dei sintomi da parte del paziente, che non avrebbe riferito agli infermieri di turno al Pronto Soccorso la presenza di sintomatologie chiaramente riconducibili ad un imminente attacco cardiaco.

Per il dott. Pipino si tratta, quindi, di due fatalità accadute in una struttura efficiente, le cui dinamiche sono all’esame della magistratura.
Italia dei Diritti si è anche accertata del livello di efficienza della struttura ospedaliera. De Pierro si è preoccupato di accertare anche le condizioni in cui opera il personale medico e paramedico ricevendo dal dott. Pipino la rassicurazione che il nosocomio è soddisfacente sia a livello strutturale che a livello di personale, ma non disdegnerebbe un intervento di potenziamento.
Italia dei Diritti si è mossa anche questa volta affinché sia garantito a tutti i cittadini il diritto alla salute, proclamato dall’articolo 32 della Costituzione Italiana. Si tratta di una delle tante battaglie intraprese dal Movimento, che continuerà a vigilare sulle strutture ospedaliere e sul loro operato.