Il corpo di Chiara Poggi, la ragazza uccisa il 13 agosto dell'anno scorso a Garlasco, sarebbe stato spostato da due persone.

 Almeno secondo la relazione tecnico-scientifica depositata dalla difesa oggi in Procura a Vigevano. Lo ha detto Angelo Giarda, uno dei difensori di Alberto Stasi, unico indagato per l'omicidio.

A detta del legale, "attraverso un esame delle tracce di sangue sul pavimento, sugli stipiti e sulle pareti", è stato dimostrato che, durante questo trasporto, "l'altezza dal pavimento del corpo non ha superato i 70 centimetri".

"Allo stato delle cose mi sembra un'ipotesi assolutamente impossibile. Nessuna impronta estranea a quelle dei componenti della famiglia Poggi o dello stesso Alberto Stasi è mai stata trovata in casa". Così Marzio Capra, consulente della famiglia di Chiara Poggi, ha liquidato l'ipotesi dello spostamento del corpo dopo l'omicidio.
  
"L'idea che addirittura altre due persone siano entrate in casa, senza lasciare impronte, senza macchiarsi con il sangue a terra - ha speigato Capra -, al momento mi lascia perplesso".

La traccia di sangue
Secondo i difensori di Alberto Stasi, "è pacifico, da un punto di vista strettamente scientifico, che quella traccia che i Ris hanno trovato su un pedale della bicicletta di Alberto Stasi non è sangue umano e che quindi il dna riconducibile a Chiara Poggi ha un'altra origine biologica".   

Il rinvenimento di una traccia organica riconducibile a Chiara Poggi era stato uno degli elementi alla base del fermo di Stasi. Il provvedimento, però, non era stato convalidato dal gip, che aveva disposto la scarcerazione del fidanzato della vittima, esprimendo dei dubbi sul fatto che effettivamente quella fosse una traccia di sangue.

Le impronte
La relazione, secondo quanto affermato ancora da Giarda, rivelerebbe poi che "le impronte ritrovate non si ricollegano a nessuna delle scarpe di Alberto Stasi". Il legale del giovane ha spiegato che anche "qualora, per ipotesi, avesse calpestato qualche macchia di sangue sul pavimento, si può dimostrare che il materiale di queste scarpe non consente di assorbire quello che si sta calpestando".
  
"Le fotografie scattate nell'immediatezza del ritrovamento - ha osservato ancora Giarda - consentono di poter affermare che Alberto Stasi poteva attraversare tutto il soggiorno senza calpestare alcuna traccia ematica". Il fatto che le scarpe sequestrate all'indagato non avessero tracce di sangue è uno degli elementi di sospetto nei suoi confronti.

L'ora della morte
E' da anticipare, secondo la difesa, l'ora della morte di Chiara Poggi. I legali di Alberto Stasi, sulla scorta delle consulenze medico-legali depositate stamattina nelle mani del pm Rosa Muscio, ritengono che "attraverso il riesame di tutti i fattori che vengono usati per determinare, a posteriori, la morte di una persona", l'ora del decesso srebbe stata ricalcolata "in un periodo tra le 9 e le 10 della mattina".
  
L'accusa colloca invece l'omicidio tra le 11 e le 11.30. Alberto Stasi ha sempre affermato che quella mattina, prima di andare a casa della fidanzata dove trovò il corpo, aveva lavorato alla propria tesi di laurea.

Richiesta di archiviazione
Il legale ha ribadito che, unitamente alla relazione, il collegio difensivo ha depositato una nota difensiva, con la quale si sollecita il pm a presentare una richiesta di archiviazione per Stasi "per non aver commesso il fatto".

 

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