Sempre più divorzi nel Belpaese. Gli italiani, insomma, sembrano essere sempre meno propensi a mantenere fede alle promesse fatte con il fatidico «sì, lo voglio». In Italia, infatti, tra il 1996 e il 2006, secondo l'Istat, i divorzi sono aumentati del 51,4%, passando da 32.717 a 49.534.

 Incrementi più limitati, ma sempre ingenti, anche per le separazioni, che nello stesso decennio preso in esame dall'Istituto di statistica sono aumentate del 39,7%, passando da 57.538 a 80.407. Tuttavia, se le separazioni rispetto al 2005 sono diminuite del 2,3%, i divorzi continuano a crescere (+5,3 per cento). Questa differente dinamica è riconducibile, secondo l'Istat, a un costante calo del numero dei matrimoni celebrati nell'ultimo decennio e anche perché, i divorzi, che dalle separazioni derivano a distanza di almeno tre anni, (la legge n. 74 del 6 marzo 1987 ha ridotto da cinque a tre gli anni di separazione necessari per la pronuncia della sentenza di divorzio), sono invece ancora influenzati dalla fase crescente registrata nelle separazioni fino al 2004.

L'andamento di separazioni e divorzi non è però uniforme su tutta la penisola: al Nord si registrano 6 separazioni e 4,2 divorzi ogni mille coppie sposate, mentre al Sud i matrimoni sono più solidi con una percentuale di 4,3 separazioni e 2,1 divorzi.

C'è poi il problema dei figli. Nel 2006 il 70,6% delle separazioni e il 60,1% dei divorzi hanno riguardato coppie coniugate con figli avuti durante la loro unione. I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono stati 98.098 nelle separazioni e 46.586 nei divorzi. Oltre la metà delle separazioni (il 52,8%) e oltre un terzo dei divorzi (il 37,1%) provengono da matrimoni con almeno un figlio minore di 18 anni e il numero di minori implicati nei casi di conflitto coniugale nel 2006 è stato 63.256 nelle separazioni e 23.940 nei divorzi.

Un altro aspetto rilevato dall'indagine riguarda la procedura di affidamento dei figli, visto che la legge 54/2006 ha introdotto in Italia l'affidamento condiviso che prevede, nelle cause di separazione e divorzio l'affidamento dei figli a tutti e due i genitori e non più come situazione secondaria come era nella vecchia normativa. La nuova norma, di cui si dispongono i dati solo per il 2006, ha visto passare la percentuale di affidamento condiviso dal 15,4% del 2005 al 38,8% del 2006 per le separazioni e dall'11,6% al 28,0% per i divorzi. Anche i questo caso emergono differenze tra il Nord (l'affidamento condiviso raggiunge il 49,6% nelle separazioni e il 32,7% nei divorzi) e il Sud, dove l'affidamento condiviso in caso di separazione si ha nel 21,4% dei casi e nei divorzi per il 17,5 per cento.

 

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